MONTALDO
MONTALDO
Dial.
Muntàt. Monsaltus, 1151 [BSSS 193, doc. 2, p. 58].
Dal 1530 Montaldo fu aggregato al nuovo comune di Cerrina [Samarotto 1909, p. 11].
Abitanti: 90. Distanza da Casale Km 23 ‑ Altezza: m 320 s. m. Frazione di
Cerrina, provincia di Alessandria.
Parrocchia di S. Candido. Una cappella appartenente all’abbazia di S. Michele e
S. Genuario di Lucedio è attestata dal 1151 [BSSS 193, doc. 2, p. 58]. Negli
elenchi delle decime della diocesi di Vercelli compaiono nel 1299 una «Ecclesia
de montealto» nella pieve di Meda e una «Capella de monte alto subest
Monasterio Sancti Januarii» nella pieve di Cornale [ARMO, p. 38]; nel 1348 e
nel 1359 vengono indicate una «Ecclesia Sancte Marie de Montealto»
e una «Cappella de Montealto» (unite alla chiesa di Zenevro)
nella pieve di Meda [ARMO, p. 113;
Cognasso 1929, p. 229, con poche varianti]; nel 1440 solo una «Ecclexia
de Montealto» nella pieve di Meda [ARMO, p. 236]. Il titolo di S. Maria è
andato perso, mentre l’ipotizzabile titolo di S. Michele della cappella
dipendente dall’abbazia di Lucedio sopravvive in una chiesetta posta sul colle
dominante il paese [Ferraris 1995,
pp. 52-53].
All’atto di fondazione della diocesi di Casale la parrocchia di Montaldo non era
stata ancora eretta; il territorio (con Cerrina e Piancerreto) fece parte della
nuova diocesi fin dal 1474 [De Bono
1986, p. 34].
Chiesa parrocchiale, S. Candido: in posizione dominante sulle poche case della frazione. Non
si conosce la data di costruzione. I primi atti della parrocchia risalgono al
1556. Il 20/8/1634 la chiesa fu saccheggiata da soldataglie francesi che poi
rivendettero alla chiesa stessa per 12 fiorini i candelieri rubati [AD 1969, p.
61]. All'inizio del sec. XVIII la chiesa era intitolata ai Ss. Candido e Maiolo [Saletta 1711, vol. I, parte II, c. 317v]. Negli anni 1934-36 rimase chiusa per ordine del vescovo ed il
parroco fu trasferito in altra parrocchia. In questo periodo la chiesa fu
spogliata di tutto e persino i pannelli di noce di alcuni mobili furono
sostituiti con altri di legno compensato; scomparvero anche i volumi del
Liber Chronicus. In seguito furono rifatti il tetto, la volta, il pavimento
e la parete destra. Venne benedetta il 14/6/1936 dal parroco di Piancerreto, don
Alfonso Chistino, autorizzato dal vescovo. A
causa di un cedimento del terreno, la volta e la parete sinistra avevano
parecchie fenditure [AD 1991, p. 153]. Fu dichiarata inagibile dopo il terremoto
del 2000; i lavori di ripristino (ing. Luigi Bo), terminati nel
settembre 2002, hanno riguardato il rinforzo delle fondazioni con trivellazioni,
l’installazione di tiranti longitudinali, l’allestimento di un nuovo pavimento e
l’eliminazione del rivestimento di marmo che in alcuni punti accentuava
l’umidità [Cane 2002]. Nella notte del 30/1/1999 vennero rubati i quadri della Via Crucis, sei
appliques di legno dorato e un candelabro, anch’esso di legno dorato.
Paramento in mattoni con intonaco; solo l'alto campanile, che si eleva sul lato destro della chiesa, è in mattoni a vista. La parete di fondo e parte del fianco settentrionale sono nascosti da edifici circostanti. Semplice facciata rivolta a ovest; in una nicchia presente nel frontone è collocata una statua in marmo bianco rappresentante il Sacro Cuore di Gesù (sec. XX). Sono custodite
una statua lignea della Madonna del Rosario, del sec. XVIII [AD 1991, p.
153] e una statua di gesso di S. Candido (R. Santi di Torino, sec. XX).
S. Michele Arcangelo:
sita sul colle omonimo (m 333) a nord del paese. Il titolo di S. Michele deriva
forse da una cappella dipendente dall’abbazia di S. Michele e S. Genuario di
Lucedio, attestata dal 1151 [BSSS 193, doc. 2, p. 58]. Nel 1725 aveva un portico anteriore e all'altare era infisso nel muro un grande quadro raffigurante S. Michele, firmato da Giovanni Battista Cairo e datato 1648 [ASDC, Vis. past. Radicati, 470-485, fasc. 19, f. 619v]. Nel sec. XIX in una casa
annessa alla chiesa viveva un romito [Calvo
2010, p. 87]. Nel 1898 furono rifatti
tetto, decorazioni e pavimento, dopo la demolizione della precedente cappella
che risaliva ai primi anni del sec. XIX (epigrafe; impresario Buzzi).
È in buono stato di conservazione. Fiancheggiata dal bosco e rivolta a nord-ovest verso Cerrina, è costituita da una piccola aula rettangolare con abside semicircolare, senza campanile;
paramento in mattoni. Elegante facciata, limitata da due paraste angolari,
sorreggenti la trabeazione e un bel timpano arcuato; cimasa in rilievo
sopra il portale. Una finestra rotonda si apre sopra la porta, ai lati vi sono
due finestrelle ellittiche.
L’interno ha pareti decorate con vivaci dipinti di Zacco (1984). Si
conserva la statua di S. Michele (dono della signora Bosco), che viene portata in processione per le
vie del paese in occasione della festa dell’arcangelo.
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