GUAZZOLO
GUAZZOLO
Dial. Uasö’. Goazolium,
1163 [BSSS 42, I, doc. 13, p. 17].
Abitanti: 140. Distanza da Casale Km 26 ‑ Altezza: m 212 s. m. Frazione di
Castelletto Merli, provincia di Alessandria.
Parrocchia SS. Nome di Maria. Eretta nel
1517 col titolo di S. Vincenzo martire, mantenuto fino al 1842 [AD 1974, p. 93;
Farotto 1994c, n. 8].
Chiesa Parrocchiale, SS. Nome di Maria:
situata nel centro del paese. Il terreno per la
costruzione della chiesa fu acquistato nel 1799 dalla compagnia del SS.
Sacramento. La chiesa fu costruita dal 1839 al 1842, su progetto di don Tommaso Audisio, parroco di Villadeati
[Farotto 1994c, n. 8]. Ai lavori
parteciparono vari artigiani: il capomastro Torelli di Casale, i
falegnami Carlo Quarello per il coro e
Jura di Villadeati per
confessionali, porte e finestre, lo stuccatore Ganora di Moncalvo, il
marmista Rossignolo, la ditta Marchione di Asti per la
fusione delle campane [Farotto 1994c, n. 9].
Nel 1975 venne riparato il campanile. Nel 1976 fu distrutta da un temporale una
vetrata raffigurante il martirio di S. Lorenzo. L’esterno fu ripulito nei lavori del 1984.
Facciata con corpo centrale più elevato e due ali laterali convesse ribassate;
due coppie di lesene di ordine gigante sorreggono la trabeazione e il frontone,
al centro del quale è affrescata l’Assunta. Campanile alto 24 metri,
leggermente inclinato (pendenza di cm 48), con ampia cella campanaria
comprendente tre campane in concerto di la maggiore (la-si-do);
sotto la cella campanaria sono presenti un orologio meccanico e un quadrante solare con
stilo polare [Mesturini 2008, p. 19].
Impianto a croce greca; l’incrocio del transetto forma un ambiente quadrato di 8
metri di lato, delimitato da quattro grandi pilastri sorreggenti la cupola
circolare, alta m 14 dal piano del pavimento; i bracci della croce misurano m
4; il presbiterio si allunga di altri 8 metri e termina con un’abside
semicircolare
[Farotto 1994c, n. 8].
Vi sono lunette vetrate con l’Assunta, S. Michele e S. Lorenzo;
sulla volta è affrescata la Gloria di S. Vincenzo, nei pennacchi i
quattro Evangelisti (forse opera di Alessandro Pugno). Sopra il
tabernacolo dell’altare maggiore incombe il baldacchino pensile
col “cielo” rosso. Nell’abside è sistemata una tela molto deteriorata
raffigurante la Vergine incoronata, venerata dai Ss. Giovanni Evangelista, Vincenzo martire e Caterina d'Alessandria (sec. XVII).
Alle pareti del presbiterio vi sono tele raffiguranti a sinistra la Madonna del Rosario,
moncalvesca (sec. XVII), e a destra S. Cecilia alla spinetta con angeli musicanti (sec. XVIII); ai due
altari laterali si trovano altre due tele seicentesche: Maria venerata dai Ss. Vincenzo martire e Defendente, di scuola moncalvesca, e S. Carlo in orazione
durante la peste. In quattro nicchie negli angoli dei bracci sono poste
statue di stucco e scagliola dell’Immacolata, di S. Giuseppe,
S. Antonio da Padova e S. Eusebio. Bel pulpito di scagliola con tinte
pastello, coevo all’edificio. Due confessionali ottocenteschi sono incassati ai
lati del presbiterio, che è delimitato da una balaustrata in stile romano
[Grignolio 1994, pp. 58-60]; un altro confessionale della seconda metà del Settecento è firmato da Pietro Domenico Ronco e Giovanni Andrea Allemano.
S. Vincenzo martire: all'interno del perimetro del cimitero. Censita nel 1299 nella pieve di Castrum
Turris [ARMO, p. 39]; fu parrocchiale della primitiva Villa Guaçolio
[Bo 1980, p. 201] fino al sec. XVI, quando, prima del 1584, fu in pratica sostituita dalla più comoda chiesa di S. Sebastiano (oggi non
più esistente). Si ha notizia di un parroco nel 1525 [ASDC, Vis. apost. Montiglio, 456-459, f. 108r; AD 1991, p. 142].
Restauro nel 1948.
Facciata rivolta a ovest. Bel portone ligneo, indicato come nuovo nel 1724, preceduto da una breve scalinata e segnato da una incorniciatura sinuosa. Una lapide murata alla sinistra del portale ricorda il prevosto Luigi Ganora, morto nel 1928. Al di sopra di un cordolo marcapiano, tra due basse lesene si trova un oculo a due lobi tamponato. All'interno sono sepolti i conti Onorio Gaspardone e Irene Beggiami, ricordati da un’epigrafe marmorea latina con mal conservati blasoni in mosaico delle
due famiglie [Ricaldone 1998, p.
327]. Alcune tele di scuola del Moncalvo segnalate in questa chiesa ancora nel
1991 sono ora nella parrocchiale.
S. Maria della Mercede:
cappella della cascina Masone, appena a sud del concentrico, presso il cimitero. Già
appartenente ad una grangia, dipendente dal monastero di Rocca delle Donne (la
proprietà risulta nel 1184, l’esistenza della grangia nel 1233 [BSSS 42, I, doc.
17, p. 133; doc. 45, p. 163]). La grangia della Masone successivamente divenne
autonoma e restò tale fino al 1802.
Dal grande cascinale si accede alla chiesetta affrescata, sopra cui si trova una
cappella non comunicante dominata da un’alta cuspide a piramide ottagonale.
L’accesso alla cappella superiore, tramite una ripida scalinata, è situato
all’interno del cimitero. La cappella fu eretta nel 1860; negli anni ’20 del
Novecento il tetto costituito da pesanti lastre di selce fu rovinato da un
fulmine, e quindi rifatto. Vi si trova una monumentale camera sepolcrale
contenente singolari sarcofagi marmorei di componenti delle famiglie Cassone-dell’Aglio (fine XIX - inizio XX
secolo). Le pareti sono ricoperte da un mosaico ben conservato in stile liberty
con crisantemi stilizzati e iscrizioni funebri di otto componenti delle famiglie
qui sepolti [Ricaldone 1998, pp.
327-28; Galletto 2006].
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