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ASSOCIAZIONE CASALESE ARTE E STORIA PARCO NATURALE E AREA ATTREZZATA
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VALLEGIOLITI

VALLEGIOLITI

 

Dial. Val di Giulì. Valle de Zolitis, 1576 [Ogliaro 1999, p. 296].

Abitanti: 190. Distanza da Casale Km 32. Altezza: m 170 s. m. Frazione di Villamiroglio, provincia di Alessandria.

Parrocchia di S. Stefano, eretta nel 1822, con distacco da Villamiroglio.

Chiesa parrocchiale, S. Stefano: nella valle, al centro dell’abitato. Nel 1725 la chiesa risultava recentemente ampliata ma ancora incompleta, senza volta e pavimento; all'altare c'era un quadro grande di buona pittura raffigurante la Madonna coi Ss. Stefano e Carlo [ASDC, Vis. past. Radicati, 470-485, fasc. 15, f. 498r]. L'attuale edificio fu costruito negli anni 1819-20 a spese della popolazione locale [AD 1969, p. 88] e consacrato nel 1823. Nel 1866 vennero effettuate decorazioni pittoriche: la volta fu dipinta da Paolo Maggi [Roggero 2009]. L'edificio venne danneggiato dal terremoto dell'agosto 2000. Importanti restauri nel 2005 (tetto, campanile, consolidamento della struttura) e nel 2008 (rintonacatura, tinteggiatura, risamento di battistero e altare maggiore, impianti elettrico, di illuminazione, di riscaldamento).

Ha forme neoclassiche, pianta ad aula unica con presbiterio e abside semicircolare. In facciata risaltano quattro lesene su alta zoccolatura sorreggenti il timpano triangolare. Sul lato sinistro del presbiterio si innalza il campanile. Impianto ad aula unica che si prolunga nel presbiterio e nell'abside semicircolare. L'imponente altar maggiore in muratura stuccata e dipinta a finto marmo risale alla costruzione della chiesa. Alla parete di fondo è affissa una tela centinata raffigurante la Madonna col Bambino venerata dai Ss. Stefano e Carlo. In una cappella che si apre con un'arcata sul fianco destro dell'aula è collocata una tela di vivace impronta popolaresca che rappresenta i Ss. Antonio abate e Rocco con le anime del Purgatorio (sec. XIX). Di fronte c'è la cappella del Rosario con statua lignea policroma della Madonna del Rosario (fine sec. XVIII) entro una nicchia. In un'altra nicchia verso il presbiterio è presente una pregevole statua lignea di S. Stefano (sec. XIX). Sopra la porta d'ingresso è posta la cantoria lignea di inizio Ottocento, priva di organo, decorata con riproduzioni di strumenti musicali.

Madonnina (Madonna della Neve): sulla strada di Vallegioliti all’incrocio per Alemanno. È una chiesa privata di discrete dimensioni, ormai abbandonata. In passato nel giorno della ricorrenza festiva (5 agosto) si svolgevano celebrazioni religiose e una fiera popolare con grande partecipazione; all'interno erano esposti molti ex voto.

S. Filippo Apostolo: in frazione Mezzalfenga (dial. an Mežalfénga. Moxolfengo / Masolfenga, 1299 [ARMO, pp. 39, 41]). Fu elencata nelle decime vercellesi solo nel 1299, contemporaneamente nelle pievi di Gabiano e di Cortiglione (indice di confini tra le pievi ancora incerti) e in entrambi i casi col titolo. Nel 1725 la chiesa era coperta dal nudo tetto, sulle pareti interne vi erano dipinti antichi con immagini di santi [ARMO, pp. 39, 41; ASDC, Vis. past. Radicati, 470-485, fasc. 15, f. 497v]. L’edificio attuale fu costruito nel 1745 (data indicata da una lapide murata all’interno, che segnala anche i dipinti di Carlo Martini del 1855). Si trova accanto al piccolo cimitero della frazione. Secondo una leggenda (forse ripresa dalle storie di S. Eldrado alla Novalesa), presso la chiesa in località Cà ‘d Ruman c’era una sorgente di acqua oleosa miracolosa. Subì negli anni vari furti; ai primi di settembre del 1998 furono rubati tutti gli arredi restanti: ex voto, candelabri, paramenti sacri, tabernacolo, quadri, statua ottocentesca in cartapesta di S. Filippo col trono (opera di artigiani di Verolengo), statuina della Madonna, un antico inginocchiatoio, un tavolo di legno e la campanella esterna. Nel 2005 è stata rifatta in legno di tiglio e a grandezza naturale la statua di S. Filippo ad imitazione della precedente (scultore Flavio Zacco). Nel 2007 sono state rifatte le coperture; nel 2010-11 sono stati completamente restaurati gli affreschi, gli intonaci interni ammalorati e gli arredi lignei residui, e si è approntato un nuovo impianto di illuminazione. È stata inoltre acquisita una nuova statua di S. Espedito. Durante i restauri nei pennacchi della volta sono ricomparse le immagini dei quattro Evangelisti.

Elegante facciata barocca. Sul davanti è presente un’intelaiatura metallica che serviva per reggere un telo di color porpora sistemato in occasione di funzioni religiose importanti. La volta a catino è affrescata con un’illusionistica balconata che si apre su un cielo luminoso con la SS. Trinità tra angeli in volo; sulle pareti ci sono altri tre dipinti murali incorniciati, con figure della Madonna col Bambino e di santi, tra cui S. Filippo apostolo, S. Bartolomeo, S. Vincenzo Ferreri, S. Graziano e S. Valentino (Carlo Antonio Martini, 1855). Altare di stucco dipinto a finto marmo. Sulla sinistra c’è una nicchia in cui era riposta la statua di S. Filippo e a destra la statua della Madonna Immacolata. Sul fondo si aprono altre due nicchie per le statuette di S. Agostino e S. Espedito. Attraverso una porticina posta a fianco dell’altare si accede alla sacrestia; da questa scendendo due gradini si giunge in una piccola camera che conserva un camino, mentre salendo una scala si arriva a due stanzette ricavate nel sottotetto [Fassio 1990].

S. Pietro martire: situata su una collina tra il borgo di Mezzalfenga e la strada per S. Antonio, raggiungibile con una stradina sterrata in ripida ascesa dalla frazione Piglie.
Piccola cappella votiva, a pianta rettangolare, intonacata. In facciata ha tre finestrelle ovalari. È spoglia; contiene solo un altarino appoggiato alla parete di fondo, con rustica mensa sorretta da due colonnine. Nella nicchia sopra l'altare non è più presente una statuetta di gesso di S. Pietro martire segnalata in passato.