M O N F E R R A T O A R T E

ASSOCIAZIONE CASALESE ARTE E STORIA PARCO NATURALE E AREA ATTREZZATA
DEL SACRO MONTE DI CREA
MUSEO CIVICO DI CASALE MONFERRATO
Home
Indice dei luoghi
Indice dei nomi
di persona
Indice dei titoli e
dei santi titolari
Bibliografia
 
Avvertenze
Segnalazione Contributi

 

Scheda precedente
Scheda successiva
 
TONENGO

TONENGO

 

Dial. Tunèng. Thoanengum, 1164 [BSSS 198, p. 243].
Nel 1928 il comune di Tonengo fu soppresso e il suo territorio, con quello di Moransengo, fu aggregato al comune di Cocconato. Il comune di Tonengo fu poi ricostituito nel 1947 per separazione dal comune di Cocconato [R.D. n. 2417, 4/10/1928; D.L.P. n. 502, 13/11/1946].

Abitanti: 212. Distanza da Casale Km 45,6 ‑ Altezza: m 430 s.m. Provincia di Asti.

Parrocchia Immacolata Concezione. Dalla diocesi di Vercelli passò alla diocesi di Casale nel 1474 (bolla 1/8/1474) [De Bono 1986, p. 40].

Chiesa parrocchiale, Immacolata Concezione: in piazza Don Giuseppe Garoppo. Già dedicata a S. Bernardo; fu riedificata nel 1680 accanto alla chiesa primitiva (che divenne casa parrocchiale); nel 1835 fu costruito il campanile; la chiesa venne ampliata di tutto il coro nel 1876 [ASDC, Vis. past. Radicati, 470-485, fasc. 13, f. 440r; AD 1974, p. 141]. Nel 1928 fu rifatta la facciata. Restauri negli anni 1982, 2005-06 e 2020-21. Nel 2006 è stata donata una statua di S. Michele, proveniente dal santuario di S. Michele di Monte Sant'Angelo nel Gargano.

Facciata rivolta a sud-ovest, intonacata con due alte lesene angolari reggenti trabeazione e frontone triangolare. Il portale, preceduto da una breve scalinata, ha un timpano spezzato aggettante. Al di sopra si apre una finestra serliana. Il robusto campanile in mattoni a vista, tranne la base costruita in pietre irregolari, con cupoletta a bulbo e cella campanaria con monofore, si eleva sul lato destro della facciata; sul lato opposto sporge la cappella del battistero. Interno ad aula unica, due altari laterali, presbiterio e abside semicircolare. Pavimento in cementine quadrate a tre colori (1928); nel presbiterio pavimento in ceramica. Decorazioni interne con stucchi; dipinti murali realizzati nel 1935 da Cesare Tos su disegni di Carlo Morgari. Ai lati del presbiterio vi sono due piccoli ambienti con apertura a fornice, delimitata da cancellate lignee graticolate che hanno profilo superiore curvilineo. Altar maggiore marmoreo (scultore Parodi, 1786). Alla parete di fondo dell'abside, al di sopra del coro ligneo, è posta una tela ovale ritraente l'Immacolata tra i Ss. Bernardo e Michele. Agli altari laterali gemelli di stucco marmorizzato (sec. XVIII) sono collocate tele raffiguranti S. Anna con Maria bambina tra i Ss. Antonio da Padova e Sebastiano intercedenti per le anime del Purgatorio, all'altare di sinistra e la Madonna del Rosario col Bambino tra i Ss. Domenico e Lucia all'altare di destra; i tre quadri sono opere tardo settecentesche del sacerdote Luigi Vespasiano Miroglio, figlio di Pompeo, conte di Moncestino [Palmieri 2012g, p. 339; Beweb, Tonengo (AT), Chiesa della Concezione Immacolata di Maria Vergine]. Nella cappella del battistero si conserva una statua lignea dorata della Madonna del Rosario (sec. XVIII). È presente un armonium. Sopra la bussola d'ingresso si trova la cantoria, priva di organo.

S. Michele: isolata sulla sommità di un colle (m 437), in località Ottini (dial. Utìn). Elencata nel 1299 nella pieve di Industria, come Ecclesia de Trenengo (Tornengo), col titolo di S. Michele nel 1348 e nel 1359 [ARMO, pp. 40, 115; Cognasso 1929, p. 232]. Antica parrocchiale, già soppiantata nel 1577 dalla chiesa di S. Bernardo [Ferraris 1995, p. 203]. Nel 1724 era in buone condizioni [Vescovi 2007, p. 308]. Nel 1911 la chiesa, col titolo errato di S. Maria (sec. XII), venne elencata tra gli edifici monumentali nazionali [Alessandria 1911, p. 45]. Il tetto fu restaurato nel 1966.

Edificio orientato, pianta ad aula rettangolare con abside semicircolare. Gli elementi più antichi, corrispondenti alla base dell'abside e alla parete meridionale realizzati in conci di arenaria, sono databili al sec. XII; vi sono segni di successivi rimaneggiamenti, anche precoci (come il rifacimento in mattoni dell'abside), compreso un possibile modesto accorciamento in lunghezza sul lato della facciata. Facciata a capanna, intonacata, con basamento interrotto in corrispondenza della porta. Due paraste angolari sorreggono la trabeazione e il frontone triangolare. Semplice porta sormontata da una lunetta con dedica e da una finestra quadrilobata; ai lati della porta si aprono due finestre rettangolari. Nel timpano, entro una nicchia, è posta una statuetta di S. Michele. Il lato meridionale è diviso in tre campiture di simile ampiezza da due lesene. Nel primo campo c’è una porta tamponata con architrave di pietra ed arco a sesto rialzato realizzato in conci di pietra decorati da una ghiera scolpita con motivo a rombi; nella seconda campitura sono murati due stipiti lapidei, di cui uno decorato con foglie e volute. Su una lesena è stato individuato un graffito, interpretato come orologio solare medievale ad ora canonica, privo di gnomone. Contrafforti absidali di mattoni compensano sui due lati la spinta dall'arco interno. Nell'abside si aprono tre monofore a più riseghe, tamponate, con arco monolitico a tutto sesto di pietra. Coronamento ad archetti pensili in cotto su dentelli sagomati e fregio di mattoni disposti a denti di sega. L’interno ha volta a botte con unghiature in corrispondenza di due finestre laterali. Pavimento in mattonelle rosse e bianche nell’aula, in cotto antico nell’abside. Un arco trionfale raccorda l’abside, che è meno elevata e più stretta del presbiterio, a sua volta rialzato rispetto all'aula di due gradini. L’altare è in muratura stuccata ad imitazione del marmo [Salerno 1984b, pp. 192-94; Vescovi 2007, pp. 308-11; Mesturini 2008, p. 40].

Madonna di Oropa: in frazione Valore (dial. an Valù), nel comune di Aramengo. In passato era dedicata a S. Giovanni Battista [Casalis, vol. XX, 1850, p. 1003]. È isolata a lato della strada, immersa nella vegetazione. Facciata a capanna, limitata da due lesene in grossi conci di arenaria, che sorreggono il frontone. Sopra il portale d'ingresso s'intravede la scritta: NIGRA [ET FORM]OSA. Ai lati del portale si aprono due finestre rettangolari protette da inferriate; tra il portale e la trabeazione del frontone c'è una finestra arcuata, pure protetta da una grata metallica.

S. Maria: presso il cimitero. Corrisponde verosimilmente alla chiesa di S. Maria di Tonengo che nel 1256 apparteneva alla diocesi di Ivrea [Settia 2012, pp. 41-42].
È un edificio di discrete dimensioni (m 10 x 6), con facciata neoclassica imbiancata rivolta a sud; due lesene angolari sorreggono trabeazione e frontone triangolare. Il portale, rialzato rispetto al piano del terreno, è coronato da un timpano spezzato; ai lati del portale si aprono due finestre rettangolari e al di sopra una finestra arcuata. Campanile a vela.