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ASSOCIAZIONE CASALESE ARTE E STORIA PARCO NATURALE E AREA ATTREZZATA
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SANICO

SANICO

 

Dial. Sànic. Soanningum, 836 [BSSS 28, doc. 6, p. 7].

Abitanti: 193. Distanza da Casale Km 27 ‑ Altezza: m 240 s. m. Frazione di Alfiano Natta, provincia di Alessandria.

Parrocchia di S. Antonio Abate. La eresse nel 1619 mons. Scipione Pascale, smembrandola dalla parrocchia di Alfiano Natta; dapprima parrocchia mercenaria, il 19/10/1790 fu istituita come parrocchia regolare [AD 1991, p. 188; Notizie 1800]. Nell’836 e ancora nel 1345 era citata la chiesa di S. Nazario, appartenente alla diocesi di Asti, pieve di Alfiano [BSSS 28, doc. 6, p. 8; Bosio 1894, pp. 122, 524]. L'edificio sorgeva alla Crociera (incrocio tra Sanico, Alfiano e Moncalvo); era ancora riportato in una mappa del 1790; successivamente scomparve [Alfiano 2010, p. 203]. Forse fin dal 1474, e comunque prima del 1577, la chiesa di Sanico passò con Alfiano alla diocesi di Casale [Settia 1991a, pp. 374-75]; nel 1805 tornò alla diocesi di Asti e nel 1817 rientrò definitivamente nella diocesi di Casale [Bosio 1894, pp. 134-41].

Chiesa parrocchiale, S. Antonio Abate: nel 1577 la chiesa era intitolata a S. Grato; al momento dell’erezione a parrocchia (1619) e per circa un secolo ebbe il titolo dei Ss. Antonio e Grato; nel 1711 risultava solo la dedicazione a S. Antonio Abate. L'edificio fu ristrutturato nel 1717; nel 1733 la compagnia di S. Michele, eretta nella parrocchiale, vi fece costruire una propria «tribuna» [Saletta 1711, vol. I, parte I, c. 8v; Porrato 1896; AD 1991, p. 188]. Nel 1886 la chiesa venne allargata sul fianco sinistro con la costruzione di una sorta di navata laterale più bassa con propria facciata a capanna (la cosiddetta cižiètta); nel nuovo spazio vennero spostati l'altare del Rosario e il battistero [1]. Un concerto di cinque campane in fa di Roberto Mazzola e Pasquale Mazzola fu collaudato il 23/8/1901 [Grignolio 1992d]. L'organo della ditta Giuseppe Gandini fu collaudato nel 1920 [Alfiano 2010, p. 200].

Una larga scalinata di sei gradini conduce al sagrato. Facciata intonacata, a due ordini di lesene poggianti su alti zoccoli; in una nicchia del timpano è posta una statua di gesso del santo titolare. Il bel portone di noce intagliato a due battenti con portoncino centrale risale verosimilmente alla ristrutturazione del 1717. Sono in mattoni a vista le restanti pareti esterne e il campanile, che s'innalza al lato sinistro del presbiterio. Sul fianco sinistro è addossata la navatella più recente che ha facciata e ingresso indipendenti e si apre sull'aula della chiesa attraverso due arcate.

L'interno prende luce principalmente da finestre laterali con vetrate policrome moderne. L'aula si prolunga nel presbiterio-coro rettangolare, rialzato di due gradini e delimitato da una balaustrata marmorea settecentesca. L'altar maggiore ottocentesco ha la mensa sorretta da due colonnine; attraverso i valichi laterali dell'altare si raggiunge l'interessante coro ligneo scolpito, fatto realizzare dalla compagnia di S. Michele nel 1733: allo schienale dei tre stalli centrali sono applicati pannelli dipinti più antichi (sec. XVI?) raffiguranti l'Arcangelo Michele al centro, S. Giacomo maggiore a sinistra e S. Giovanni Evangelista a destra [2]. Al di sopra del coro è collocata una grande tela seicentesca raffigurante la Madonna incoronata col Bambino, S. Grato, S. Antonio abate e altro santo (S. Nazario?). Entro due nicchie ricavate nella parete ai lati della balaustrata sono collocate due statue lignee settecentesche rappresentanti la Madonna del Rosario col Bambino (a sinistra, acquistata a Montemagno, già presente nel 1724) e S. Michele Arcangelo (a destra) [ASDC, Vis. past. Radicati, 470-485, fasc. 13, f. 463v]. Nelle cappelle laterali vi sono due altari in muratura stuccata e dipinta a finto marmo, decorati in stucco e con quadri di scuola del Moncalvo raffiguranti rispettivamente la Madonna coi Ss. Michele e Nazario, nella cappella che si apre sul lato destro dell'aula e la Madonna del Rosario con S. Domenico, in capo alla navatella di sinistra; la tela del Rosario è contornata da 15 ovali coi Misteri, completamente ridipinti da non molti anni. Nella stessa navatella è collocato il battistero, delimitato da un cancello di ferro battuto; il fonte battesimale ha un fusto lapideo ben più antico (sec. XVI) della moderna vasca. Vi si trova inoltre una grande tela raffigurante S. Antonio Abate che predica a Ferrante Gonzaga col figlio Luigi (sec. XVIII), mentre un'altra tela sulla parete destra dell'aula rappresenta il Transito di S. Giuseppe (sec. XVIII). Da una porta sul lato destro del presbiterio si accede alla sacrestia, dove sono raccolti alcuni ex voto provenienti dalla chiesa di S. Pietro (uno è datato 1773). In un altro ambiente è custodita una statua della Madonna col Bambino col suo manto, anch'essa in origine appartenente alla chiesa di S. Pietro.

S. Pietro: a sud del paese, presso il cimitero (che fu edificato nel 1807 accanto alla chiesa preesistente) [AD 1974, p. 125]. La chiesa viene segnalata nel 1724 [ASDC, Vis. past. Radicati, 470-485, fasc. 13, f. 464v]. Edificio con struttura del sec. XVIII, in cattive condizioni di conservazione. È spoglio; conserva solo l’altare in stucco dipinto a finto marmo.


1 Comunicazione di Manuela Meni (2022).
2 Identificazione di S. Giovanni Evangelista proposta da Manuela Meni (2022).