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SAN CANDIDO

SAN CANDIDO

 

Dial. San Càndid. Sanctus Candidus, 1193 [BSSS 37, doc. 126, p. 115].

Abitanti: 500. Distanza da Casale Km 30 ‑ Altezza: m 250 s. m. Frazione di Murisengo, provincia di Alessandria.

Parrocchia di S. Candido. Eretta ab immemorabili. Con Murisengo passò dalla diocesi di Vercelli a quella di Casale nel 1474 (non è citata nelle bolle istitutive della nuova diocesi) [De Bono 1986, p. 18]. Il santo Candido viene tradizionalmente considerato martire della legione tebea, mentre deve probabilmente trattarsi di un martire locale [Settia 1983a, p. 260].

Chiesa parrocchiale, S. Candido: in una piazzetta, al margine nord-occidentale della piccola frazione di fondo valle. La prima citazione della chiesa risale al 1193 [BSSS 37, doc. 126, p. 115]. Nel 1203 è documentato un priorato di regola benedettina dipendente dall'abbazia di Fruttuaria [Viola 1981, p. 66; Ferraris 1984a, p. 685], mentre nel 1253 si dice essere prepositura governata da un rettore [Settia 1983a, p. 260;
Settia 1997, p. 40] e dal 1299 al 1440 è nuovamente indicata come priorato negli estimi della diocesi di Vercelli (nella pieve di Castrum Turris nel 1299 e nel 1440, tra i priorati nel 1348 e 1359) [ARMO, pp. 39, 116, 237; Cognasso 1929, p. 234]. Si tratta di uno dei casi di una canonica regolare dipendente da un monastero; la canonica fu forse fondata direttamente del monastero di Fruttuaria nel sec. XI [Settia 2015, pp. 38-39]. Appartenne ai Benedettini fin verso la metà del sec. XVI [Guasco 1912, pp. 36-37]. Nel 1616 la chiesa aveva tre navate, di cui quella centrale era «voltata non di muraglia ma di canne» [Bo 1980, p. 178]. Fondate su terreno franoso, chiesa e canonica rovinarono nel sec. XVII e il prevosto, con le reliquie di S. Candido, si trasferì a Murisengo, presso le mura del castello dove c’era una casa per il viceparroco ed una chiesetta [AD 1991, p. 190]. Nel 1704 le reliquie vennero depositate nella parrocchiale di S. Antonio [Guasco 1912, p. 55]. La fabbricazione della nuova chiesa si protrasse dal 1700 al 1791; nel frattempo Murisengo divenne capoluogo di comune ed i parroci successori non vollero più tornare nella frazione. Con fatica gli abitanti di San Candido portarono a termine la costruzione di chiesa e canonica ed affrontarono diverse vertenze legali per riottenere il titolo di parrocchia, le reliquie del patrono e parte del beneficio parrocchiale [AD 1991, p. 190]. La nuova chiesa venne eretta in vicaria nel 1819; fu benedetta nel 1824, posta sotto la protezione di S. Candido e dedicata a Maria Ausiliatrice; il 28/4/1828 fu elevata a parrocchia. Nel 1883 riprese il titolo di S. Candido, mentre il titolo di S. Maria Ausiliatrice fu trasferito alla chiesa di S. Maria d’Oddo. Infine, dopo ulteriori vertenze, anziché la metà delle reliquie di S. Candido come stabilito nel 1880 dal vescovo Pietro Maria Ferrè, fu restituito alla chiesa di valle solo un frammento delle spoglie del santo [Guasco 1912, pp. 56-57; Calvo 2010, p. 117]. Il campanile aveva un concerto di tre campane, ma dopo le requisizioni del periodo di guerra ne è rimasta solo una [Grignolio 1994, p. 95]. Restauri furono effettuati nel 1966 [AD 1974, p. 127].

Facciata compartita da quattro alte lesene che sostengono una trabeazione e il frontone triangolare. Sopra la porta d'ingresso c’è un dipinto murale rappresentante il Martirio di S. Candido con la B. V. Ausiliatrice. Interno a navata unica, con presbiterio e abside semicircolare; la volta è decorata da dipinti murali. L’altare maggiore è stato sostituito da una moderna mensa; al centro del coro era posta una tela centinata raffigurante la Sacra Famiglia entro un’elegante incorniciatura di stucco, attualmente (2005) sostituita da un Crocifisso. Sulla destra c’è un piccolo organo, a sinistra un quadro raffigurante la Madonna col Bambino venerata da frati benedettini. Alle pareti del presbiterio sono appese due grandi tele moderne di Aldo Giunipero: a destra la Deposizione dalla croce (ispirata a Caravaggio), a sinistra la Resurrezione (1997); lo stesso autore firma un Battesimo di Cristo (1995) collocato nel battistero. All’altare laterale destro, sotto una tela di autore ignoto che raffigura S. Candido con la bandiera della fede, c’è una piccola edicola a foggia di capanna contenente il busto-reliquiario del santo. In una nicchia vetrata posta sopra l’altare laterale di sinistra è collocata la statua lignea dorata di Maria Ausiliatrice col Bambino [Grignolio 1994, p. 95]. La Via Crucis fu eretta nel 1862 dal frate minore osservante Celso Sampietro (1862) [Guasco 1912, p. 59]; nella prima stazione si legge la data 1759.

S. Maria d’Oddo: a metà collina, nel cantone omonimo, presso Case Toeri (dial. Cà di Tuè). Una chiesa di S. Maria di Oldengo (insediamento non più esistente, che comprendeva anche la chiesa di S. Giorgio) venne censita nelle decime della diocesi di Vercelli, pieve di Castrum Turris, nel 1299 e nel 1348 [ARMO, pp. 39, 114]. Distrutta alla fine del sec. XVI (i materiali di risulta servirono a costruire nuovi altari nella parrocchiale di Murisengo) [Bo 1980, pp. 180-81], fu ricostruita nel 1752. Con decreto vescovile del 26/5/1883 assumeva il titolo di S. Maria Ausiliatrice [Guasco 1912, p. 60].

In discreto stato di conservazione. Aula rettangolare, paramento in mattoni e arenaria, facciata intonacata. All’interno c’è una moderna statua di gesso della Madonna.

Chiesetta al cimitero, costruita nel 1985 in profilato di ferro e vetro, in ottimo stato e funzionante per funzioni religiose e come sepolcreto dei parroci [AD 1991, p. 191].