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ASSOCIAZIONE CASALESE ARTE E STORIA PARCO NATURALE E AREA ATTREZZATA
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SALABUE

SALABUE

 

Dial. Salabò. Salabovis, 1349 [Angelino 1986e, p. 585].
Già comune autonomo, nel 1928 fu soppresso e accorpato a Ponzano [R.D. n. 1528, 21/6/1928].

Abitanti: 190. Distanza da Casale Km 21 ‑ Altezza: m 370 s. m. Frazione di Ponzano, provincia di Alessandria.

Parrocchia di S. Antonio Abate. Passò dalla diocesi di Vercelli alla diocesi di Casale nel 1474 [De Bono 1986, p. 34]. Fu eretta in prevostura da mons. Avogadro il 18/3/1775 [AD 1991, p. 187].

Chiesa parrocchiale, S. Antonio Abate: presso il castello dei conti Cozio, nello stesso sito di una chiesa precedente antica [AD 1974, p. 124], già sede di parrocchia prima del 1474 e consacrata nel 1577. In un disegno del 1683 di Giovanni Battista Scapitta la vecchia chiesa, pur non essendo cappella gentilizia, occupava il settore nord-occidentale dell’area fortificata rialzata da poderosi spalti, e la torre campanaria si ergeva sullo spalto del lato nord [Angelino 1986e, pp. 586-87]. La chiesa attuale fu edificata tra il 1711 e il 1725 [AD 1974, p. 124]; nel 1896 venne ingrandita con l’aggiunta di due cappelle laterali dedicate alla Beata Vergine Maria e a S. Carlo. Importanti restauri furono completati nel 1914 [Cento 2009, p. 29]. Nel 1949 fu sistemato un bell’altare barocco acquistato dalla cadente chiesa confraternita di S. Marta di Asigliano (decreto della curia arcivescovile di Vercelli del 2/5/1947; l’altare, con la coeva balaustrata, era già stato da qualche anno smontato e deposto nella chiesa di S. Anna di Asigliano); presso l’ampio altare furono aperti due coretti laterali [Pedrola 1984, p. 121; Sorisio 2003]. La chiesa fu consacrata da mons. Giuseppe Angrisani il 16/9/1950. Nel 1958 venne decorata da Carlo Meloni. Il campanile è stato restaurato nella seconda metà del sec. XX: ha cinque campane, di cui tre risalenti al sec. XVIII, mentre le altre due vennero rifuse nel 1959 (ditta Achille Mazzola). Gradinata, portale, bussola e banchi sono stati rifatti negli anni sessanta del sec. XX [AD 1991, p. 187]. Nel 2009 sono stati rinnovati gli intonaci perimetrali e la pavimentazione.

Facciata rivolta a ovest, divisa in tre settori da due ordini di lesene e culminante con un timpano triangolare. La porta d'ingresso è preceduta da una scalinata. Al di sopra, nel secondo livello, si apre una finestra rettangolare poli-lobata. Il campanile s'innalza sul fianco sinistro del presbiterio. Interno a navata unica con volta a botte; quattro cappelle laterali con apertura ad arco sfondano i muri dell'aula; l'aula si prolunga nel presbiterio-abside rettangolare, anch'esso voltato a botte. Ai lati del presbiterio si aprono con arcate i due coretti: in quello di sinistra c'è un altarino e una tela raffigurante l'Immacolata (sec. XVIII; in restauro nel 2022). Grandioso altare maggiore in marmi policromi (sec. XVIII), staccato dalla parete di fondo; più recente (sec. XIX) è la balaustrata marmorea che separa la navata dal presbiterio. Alla parete di fondo è infisso un quadro di fine '600 raffigurante Dio Padre tra due angeli musicanti. Nella prima cappella di sinistra è collocato il battistero, con fonte battesimale marmoreo a fusto e tela risalenti al sec. XVIII. Nella seconda cappella, dedicata a S. Carlo, si trova un altare di muratura stuccata e una tela seicentesca che illustra il Transito di S. Giuseppe coi Ss. Carlo e Antonio da Padova; c'è inoltre una lapide del 1840 che ricorda il conte Ignazio Alessandro Cozio (celebre esperto e collezionista di liuteria) e la moglie Antonia Maria Dalla Valle di Pomaro. Nella cappella del Rosario, posta di fronte sul lato destro, è conservata in una nicchia una bella statua lignea dorata della Madonna del Rosario (sec. XVIII). Nell'aula sono raccolti vari altri quadri, tra cui le tele tardo seicentesche raffiguranti S. Francesco in adorazione di Maria e Cristo, S. Antonio Abate, S. Antonio da Padova col Bambino; ai lati della porta protetta da una bussola semicircolare sono tuttora presenti tele in parte già viste nel coro da Giuseppe Niccolini nel 1877: Eraclio riporta la croce a Gerusalemme (sec. XVII), Presentazione di Gesù al Tempio (sec. XVI), Visitazione (fine sec. XVII); Niccolini vide anche una tela con la Fuga in Egitto (prima metà sec. XVII), in restauro nel 2022 [Niccolini 1877, p. 319; Cane 2022].

S. Sebastiano: in regione Starola (dial. Staròla). Nel 1725 aveva un portico anteriore e pitture murali presso l'altare con le immagini di Maria Vergine e dei Ss. Sebastiano e Rocco. La manutenzione è sempre stata curata dal parroco col concorso dei fedeli del rione [ASDC, Vis. past. Radicati, 470-485, fasc. 15, f. 506v; AD 1991, p. 187].

Piccolo edificio con facciata neoclassica rivolta a sud. L'interno riceve luce da due finestre ai lati del portale e da altre due finestre che si aprono sulle pareti laterali. Aula rettangolare con volta a botte e abside semicircolare; un campaniletto a vela con campanella è appoggiato al lato sinistro dell'abside. Altare in muratura stuccata; sul tabernacolo è collocata una statua di S. Sebastiano.

S. Rocco: situata sulla strada per Ponzano. Non si conosce la data di erezione, comunque anteriore al 1616. Fu benedetta nel 1897. La cappella risente della zona molto umida in cui si trova ed è stata restaurata negli anni 1864, 1970 e 2003-2006 [1]. Si celebra la messa il 16 agosto [AD 1991, p. 187].

Piccola aula rettangolare, con campaniletto a vela e campanella del 1776. Ha l’altare rivolto verso il popolo, un cassettone per i paramenti, tre ex voto; il quadro raffigurante la Madonna col Bambino e i Ss. Rocco e Bovo, detto nuovo nel 1723, è stato recentemente restaurato (Angelo Marello, 2006).


1 Comunicazione di Marinella Pagliolico (2006).