M O N F E R R A T O A R T E

ASSOCIAZIONE CASALESE ARTE E STORIA PARCO NATURALE E AREA ATTREZZATA
DEL SACRO MONTE DI CREA
MUSEO CIVICO DI CASALE MONFERRATO
Home
Indice dei luoghi
Indice dei nomi
di persona
Indice dei titoli e
dei santi titolari
Bibliografia
 
Avvertenze
Segnalazione Contributi

 

 
FOSSETO

FOSSETO (PIAZZOLO)

 

Dial. Fussé – Piasö. Fosseto, sec. XVIII. Dal 1981 ha preso il nome ufficiale di Piazzolo (che è una zona di Fosseto) [Piazzolo 2000].

Abitanti: 215. Distanza da Casale Km 19 ‑ Altezza: m 124 s. m. Frazione di San Salvatore, provincia di Alessandria.

Parrocchia di S. Anna. Eretta canonicamente il 25/11/1885; il regio assenso fu concesso il 20/6/1886 [Fosseto].

Chiesa parrocchiale, S. Anna: presso il giardino di villa Genova. Antica cappella gentilizia dei conti Franzini Tibaldè, donata nel 1833 alla popolazione dalla contessa Eugenia Tibaldè, moglie del cav. Matteo Veglio. La cappella originaria era molto piccola; nel 1840 fu costruito l'attuale coro e nel 1860 l'edificio fu ingrandito anche anteriormente. Dal 1881 fu eretta in vicaria, succursale di S. Martino in San Salvatore; nel 1886 divenne parrocchia autonoma col titolo di rettoria. Nel 1888 fu costruito il campanile, separato dalla chiesa, con concerto di campane fornito da Pasquale Mazzola. Fu ancora ampliata nelle forme attuali negli anni 1895-96: pavimentazione con piastrelle in cotto (fornace di Valle Grana); dotazione di un nuovo altare maggiore e di due altari laterali, tre lampadari e bussola. L'interno fu decorato da Pietro Vignoli nel 1958. Restauro della facciata e del portone d'ingresso nel 1985. Negli anni 2003-05 sono stati effettuati il rifacimento della copertura con consolidamento delle volte e il restauro del campanile (studio Petitti) [Fosseto]. La chiesa non è consacrata.

Facciata a un ordine, delimitata da due lesene angolari, sorreggenti trabeazione e timpano triangolare, a sua volta sormontato da tre pinnacoli. Sopra il portale d'ingresso e nel frontone vi sono due tondi con dipinti murali raffiguranti S. Anna che istruisce Maria bambina e Dio Padre, realizzati nel 1884 da Maggi e ripresi nel 1985 da Pietro Vignoli. L'alto campanile neoclassico è decorato con ceramiche e termina con una cupoletta a sua volta rivestita di ceramiche colorate. Pianta a croce latina, con navata divisa in due campate coperte da volta a vela; il transetto termina con altari laterali; l'incrocio del transetto è coperto da una cupola con lanterna; il presbiterio ha volta a crociera, mentre l'abside è sormontata da una semicalotta a spicchi. Il presbiterio è delimitato da una balaustrata di stucco (ditta Pallavicini, 1934), recentemente in parte verniciata di bianco. L'altar maggiore è in cemento stuccato e tinteggiato a finto marmo. Nella cappella laterale sinistra, dedicata a S. Anna, c'è un altare in stucco realizzato da Guido Pallavicini nel 1896; nella nicchia è collocata una statua lignea coeva raffigurante S. Anna educatrice con Maria bambina. Nella cappella di destra c'è un notevole altare settecentesco in scagliola, trasportato negli anni 1895-96 dalla cappella di palazzo Merli Miglietti in San Salvatore, già allora di proprietà comunale, e qui adattato alla meglio; due ampie volute ai lati del gradino d'altare presentano lo stesso scudo raffigurante due galli, uno dei quali becca grani di miglio, entro una cornice mistilinea in cui si legge il motto «Non comedetis fruges mendacii», il tutto ripreso quasi alla lettera dalla marca tipografica di Paolo Meietti, stampatore attivo a Padova nel sec. XVI; la pianticella di miglio allude al cognome Miglietti (famiglia nobile nel cui stemma parlante è ripresa la scena dei due galli che beccano il miglio). Nella nicchia al di sopra dell'altare si trova una statua lignea della Madonna del Rosario col Bambino, opera di Giovanni Minoja, acquistata nel 1894. Il fonte battesimale con la rispettiva cancellata risalgono al 1882; le stazioni della Via Crucis sono del 1958 [Fosseto]. Nella parete di controfacciata e nel pavimento presso l'ingresso sono murate alcune lapidi funerarie che ricordano congiunti dei Tibaldè.