M O N F E R R A T O A R T E

ASSOCIAZIONE CASALESE ARTE E STORIA PARCO NATURALE E AREA ATTREZZATA
DEL SACRO MONTE DI CREA
MUSEO CIVICO DI CASALE MONFERRATO
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CUCCARO MONFERRATO

CUCCARO MONFERRATO

 

Dial. Cücri. Cucharum, 1028 [Moriondo 1790, doc. 1, col. 517]; Cucharum, 960 [BSSS 117, doc. 450, p. 38: documento falso]. Il determinante Monferrato fu aggiunto nel 1863 [R.D. n. 1160, 1/2/1863].
Nel 2019 il comune si è estinto, entrando a far parte del nuovo comune di Lu e Cuccaro Monferrato [L.R. n. 2, 22/1/2019].

Abitanti: 359. Distanza da Casale Km 24 ‑ Altezza: m 262 s. m. Provincia di Alessandria.

Parrocchia Assunzione di Maria Vergine. Fu compresa nelle diocesi di Asti fino al 1214, di Acqui dal 1214 al 1805 (vicaria di Fubine) [Ravera 1997, p. 30] (tranne un periodo a metà del sec. XIV in cui dipendeva da Alessandria [Moriondo 1789, doc. 307, coll. 317-19]), di Alessandria dal 1805 al 1806, anno in cui passò infine alla diocesi di Casale [Canepa 2004, p. 69].

Chiesa parrocchiale, S. Maria Assunta: al centro del paese. Una chiesa intitolata S. Maria de Prelio, parrocchiale dal 1355, ancora sprovvista di campanile nel 1405 [Moriondo 1789, doc. 307, col. 319; Ferrero 2006, p. 260], fu completamente ricostruita dopo il 1666. Il nuovo edificio fu benedetto il 16/11/1676; era a una sola navata, senza altari laterali. Nel 1693 fu eretto l’altare delle Anime del Purgatorio e probabilmente anche gli altri altari laterali (nel 1716 gli altari erano cinque) [Canepa 2004, pp. 38, 156]. Per continui cedimenti della parete meridionale, la chiesa fu restaurata negli anni 1692, 1729, 1764 [AD 1991, p. 128] e ancora successivamente. Prima del 1834 mutò la dedica in Beata Vergine Maria Assunta. Nel 1838 fu ampliata a cinque navate con trasporto degli altari. Al 1850 risalgono altri restauri e la realizzazione di affreschi da parte dei fratelli Ivaldi [Canepa 2004, pp. 78-80]. Il 17/8/1851 mons. Nazari di Calabiana consacrò chiesa [AD 1991, p. 128] e altare maggiore. Via Crucis eretta nel 1854. Nel 1867 fu abbassato il terreno antistante e venne realizzata la scalinata d'accesso alla chiesa. Nello stesso periodo furono effettuati dipinti ad affresco da parte di Paolo Maggi [Niccolini 1877, p. 156]. Ampliamenti del 1890 compresero un prolungamento del coro (che in precedenza era rettangolare) con la costruzione dell'abside semicircolare, dei coretti laterali e della sacrestia. Nel 1911 fu rifuso il campanone (ditta Mazzola) [Canepa 2004, pp. 157-58]. Al 1917 datano disegni di Crescentino Caselli per un nuovo campanile (non realizzato), simile a quello di Fubine. Nel 1957 fu rinnovata e riportata a mattoni a vista la facciata, che in precedenza intonacata. Lavori di consolidamento furono effettuati nel 1976 (ditta SICOS); rifacimento del pavimento, restauro delle cappelle e dei dipinti ad opera di Enrico Baffoni nel 1979 [Canepa 2004, pp. 103, 122, 129, 156]. Nel 1985 l’edificio venne rafforzato nelle fondamenta [AD 1991, p. 128]. Nel 1992 la chiesa fu chiusa per pericolo di crollo; venne riaperta dopo stabilizzazione con inserimento di micropali nel terreno. Nel 1996 fu sopraelevato il campanile. In seguito a danni provocati dal terremoto dell’agosto 2000 la chiesa venne restaurata e riaperta al culto il 10/3/2002 [Canepa 2004, pp. 144-45, 156]. Altri restauri iniziati nel 2009 (ditta Pagella) hanno riportato alla luce sulle pareti delle cappelle laterali affreschi, talora dipinti su due strati differenti; nelle quattro cappelle restaurate finora (2014) sono comparse le immagini in grisaille di otto apostoli; inoltre nella cappella dell'Ausiliatrice 15 tondi dei Misteri del Rosario, solo parzialmente conservati.

Alla chiesa si giunge salendo larghe scalinate di granito con balaustre in pietra di Viggiù. La facciata, in mattoni a vista come la parete absidale, è scandita da sei lesene corrispondenti al disegno interno delle navate; le due lesene centrali si prolungano superiormente a sorreggere il timpano, che a sua volta sovrasta una finestra semicircolare; le ali laterali, ad un solo ordine, culminano con un cornicione raccordato al corpo centrale con volute. Sopra il portale un dipinto murale, ampiamente ritoccato alla fine degli anni '50 del Novecento, ritrae l’Assunta. Impianto a croce latina; la navata centrale è fiancheggiata su ciascun lato da due navatelle di ampiezza diseguale, che hanno volte a botte trasversali e si interrompono all’incontro col transetto. Le volte sono completamente affrescate, in gran parte ad opera di Pietro Ivaldi (1850); gli affreschi della navata centrale rappresentano la Cacciata dei mercanti dal tempio, il Martirio di S. Apollonia, il Miracolo di Torino dellostia consacrata, l’Incoronazione della Vergine. Le pitture parietali del coro e del catino absidale sono di Vittorio Arneri (1891): raffigurano il Discorso della montagna e Le Virtù teologali. Le volte delle navatelle laterali presentano immagini di santi e la Gloria della Croce, la Gloria dell'Eucaristia, il Sacro cuore di Maria, il Sacro cuore di Gesù, la Gloria dell'ostia e il Compianto della Croce; sulla controfacciata, entro riquadri dipinti, a sinistra è effigiata la Cacciata di Eliodoro dal tempio (copia da Raffaello) e a destra la Conversione di S. Paolo; in capo alle navatelle laterali a sinistra il riquadro frammentario (sovrapposto a un dipinto precedente) raffigura una Santa in preghiera, mentre a destra è ritratta la Madonna della Misericordia con sei suore e sei laiche (di Pietro Ivaldi?).

Ricco altare maggiore del 1790 (Bottinelli) dedicato al SS. Sacramento, realizzato coi marmi avanzati nella costruzione della cappella di S. Evasio di Casale; la balaustra è coeva [Niccolini 1877, p. 156; Di Majo 2010, p. 469]; l’alto tabernacolo è sormontato da un Crocifisso, sopra cui incombe un baldacchino ligneo pensile dorato. Nel presbiterio e nel coro sono sistemate due grandi tele di Pietro Ivaldi: Adorazione dei Magi e Trasfigurazione sul monte Tabor. Una terza tela dell'Ivaldi raffigurante l’Assunta è applicata alla parete che tampona parzialmente il braccio destro del transetto.

Su ciascun lato si aprono tre cappelle intercomunicanti che formano la navatella laterale, rialzata di uno scalino: a sinistra la prima cappella corrisponde al battistero e presenta una pala col Battesimo di Cristo; la seconda, dedicata alle Anime del Purgatorio (fondata nel 1693), ha altare marmoreo policromo, datato 1828, e una tela ottocentesca che rappresenta la Madonna col Bambino, angeli e anime del Purgatorio, attribuibile a Pietro Ivaldi; la terza, già intitolata alla Madonna del Rosario, è dedicata all'Ausiliatrice (una lapide ricorda il parroco don Toso, morto nel 1863) [Canepa 2004, p. 84]. A destra nella seconda cappella c'è una tela settecentesca raffigurante Cristo alla colonna sorretto da un angelo, restaurata da Costantino Sereno nel terzo quarto del sec. XIX [Niccolini 1877, p. 157]; nella terza cappella, dedicata a S. Apollonia, patrona di Cuccaro, c'è una tela di Pier Francesco Guala con le Ss. Lucia, Apollonia e Agata (ca. 1730-35) [Soffiantino 1999b, p. 174]; un bel confessionale stile impero è incassato nella parete di fondo della navatella. Le stazioni della Via Crucis sono litografie colorate prodotte a Parigi attorno alla metà dell'Ottocento. L’organo è di Giovanni Battista Franzetti (1860), rifatto nel 1959 da Krengli e installato nel coro (prima era sulla tribuna all’ingresso della chiesa) [Canepa 2004, pp. 125, 156].

Nel 1889 vennero rubati un ostensorio, una pisside e un calice; nel 1958 un calice, una pisside, un turibolo e una navicella d’argento [Canepa 2004, pp. 86, 119].

Madonna della Neve: si trova in posizione panoramica su un colle poco fuori paese, all’interno di una proprietà privata, in rione Montalto (dove forse era sorto il paese [Canepa 2004, p. 83]). Una precedente chiesa della Madonna fu demolita nel 1716. L’attuale edificio, col nuovo titolo, risale agli inizi del sec. XIX; il campanile è del 1939 [Canepa 2004, pp. 107, 157]. Il tabernacolo fu acquistato nel 1944 da don Luigi Geremia [Allemano 1998, p. 317]. Fu ristrutturata nel 1955. Nel 1978 subì atti di vandalismo. È in buone condizioni.

Facciata e campanile sono intonacati, il resto è in mattoni a vista e arenaria. Conserva una tela raffigurante la Madonna col Bambino, due Sante martiri e donatore, apparentemente di fine sec. XVI, ma assai ridipinta.

S. Guido, cappella alla cascina Grossa: situata a Km 1.5 a sud-ovest del concentrico. Il titolo di S. Guido risulta da un documento del 1795 [Devoti 2013, p. 29]. La cappella fu fatta costruire tra il 1786 e il 1787 dai fratelli Giuseppe De Conti e Vincenzo De Conti, proprietari della cascina, su disegno dell’arch. Agostino Lombardi. Un’epigrafe in facciata ricorda la fondazione. Fu dotata di reliquie, tra cui il teschio di S. Defendente proveniente dalle catacombe di S. Callisto [Canepa 2004, pp. 62-66]. È in cattive condizioni di conservazione.

Sono scomparse le cappelle di S. Bernardino (ricordata da un pilone campestre nel bosco omonimo; il titolo era già esistente nel 1458 nel luogo detto «ad brunellam») [Canepa 2004, p. 47; Ferrero 2006, pp. 277, 278 n. 55] e di S. Michele, costruita nel 1654 come cappella castrense; dotata temporaneamente delle funzioni parrocchiali tra il 1666 e il 1676, rimase agibile, anche se sconsacrata, fino agli anni '40 del Novecento; in anni recenti venne trasformata in rimessa [Canepa 2004, pp. 32, 37; Canepa 2011, pp. 7-8].