CONZANO
CONZANO
Dial. Cunžàn. Conzaganum, 1111 [BSSS
113, doc. 24, p. 36]; Conzanum, 960 [BSSS 117, doc. 450, p. 38: documento
falso].
Abitanti: 390. Distanza da Casale Km 14 ‑ Altezza: m 260 s. m. Provincia di
Alessandria.
Parrocchia di S. Lucia. Eretta ab
immemorabili. Dalla diocesi di Vercelli passò alla diocesi di Casale già nel
1474 [De Bono 1986, p. 34].
Chiesa parrocchiale, S. Lucia:
al centro del paese. La chiesa primitiva sorgeva sul bric omonimo
presso il cimitero, non molto distante dalla chiesa di S. Rocco; nel 1913 se ne
ritrovarono le fondamenta [Scarrone
1973, p. 91]. Fu censita nel 1299 nella pieve di Mediliano [ARMO, p.
36]. Nel 1714 il titolo di S. Lucia e la funzione parrocchiale
furono trasferiti in S. Maria di Piazza [AD 1991, p. 126] (censita a sua volta
nel 1299 come «Ecclesia sancte Marie de Cunzano - castri de Conzano»
[ARMO, pp. 36, 46]), che già da tempo era facente funzione. Nella prima metà
del sec. XVIII venne realizzata la balaustrata in pietra di Frassinello. Dal 1760 al 1764
fu eretta la sacrestia; nel 1762 don Pietro Paolo Vidua fece costruire l’altar
maggiore in marmi policromi [Scarrone
2004, p. 85; Di Majo 2010, p. 461].
Nel 1782 fu ricostruito un campanile più alto del precedente [Gallo 2008a, p. 24]; nel 1790 fu completato il cornicione del
campanile e vennero riparate le campane (fonderia Bartarelli). Nel 1791-93 la chiesa fu prolungata con la costruzione
dell’abside (progettista Bernardo Lombardi, capomastri Campiotti e Andreani); l'altare
maggiore e la balaustrata furono ricollocati da Domenico Buzzio [1] (Buzzi) (1793).
Nel 1840 l’edificio fu trasformato a croce
greca con cupola e altari laterali della Madonna del Rosario e del Carmine; il vecchio organo con canne di legno fu venduto nel 1842 alla chiesa di S. Francesco di Sala [Allemano 2006, p. 522]. Nuova consacrazione nel 1843. Al 1903-4 risale una ristrutturazione con avanzamento
della facciata di 11 metri, ampliamento della superficie da 250 a oltre 450 m2,
abbassamento del pavimento di circa 1 metro e aggiunta di due nuove cappelle, su
progetto dell’ing. Giuseppe Locarni (1899). Un rivestimento di marmo fino all’altezza di m 1.5 fu
realizzato tra il 1908 e il 1912 da Francesco Realini e Mombelli [Conzano 2002;
Scarrone 2004, pp. 84-86]. Nel 1911 la chiesa venne elencata tra gli edifici monumentali
nazionali [Alessandria 1911, p.
24]. Nel sec. XX l’orologio del campanile fu trasferito alla torre [Scarrone
1973, pp. 93-95]. Campane benedette nel 1972 [AD 1974, p. 192]. Altri
lavori di restauro furono iniziati nel 2002.
Facciata dalle linee classiche,
tripartita; la parte centrale presenta una sorta di portale gigante con colonne
ioniche e timpano. Nella lunetta sovrastante il portale d'ingresso è collocato
un mosaico di m 4 x 2 raffigurante S. Lucia (realizzato nel 2004 dall'Accademia
del mosaico di Milano, su disegno di Giovanni Bonardi).
Il grande campanile del sec. XV ha un concerto di cinque
campane. Entrando, a sinistra, c’è un’epigrafe del conte Carlo Raineri di Fisrengo, morto nel 1843, dedicata dalla moglie Luigia,
figlia di Giacinto Magnocavalli. Decorazioni interne di Luigi Faini (1914): sulla volta S. Lucia con gli Evangelisti e santi; nel
presbiterio Adorazione e Gloria del SS. Sacramento, con Fede,
Speranza, Carità e Religione ai quattro lati; alle pareti del
presbiterio due grandi dipinti: Gesù nell’orto degli Ulivi e
Incontro con la Samaritana [Scarrone 1973,
pp. 96-97]. Il pavimento in mosaico del presbiterio è del 1943
[Grignolio 1994, pp. 44-46]. Altar
maggiore in marmi pregiati del 1762. Coro con scanni del 1791. Ai due lati,
appena dietro l’altare, sono poste quattro tavole, probabili laterali di un
polittico smembrato, raffiguranti i santi Stefano - Lucia, Maurizio - Caterina, provenienti
dalla chiesa di S. Biagio, opera di un collaboratore di Martino Spanzotti (ca.
1495), restauro di Kristine Doneux (2003) [Romano
2003, pp. 70-73]. Una grande pala sull’abside effigiante il
Martirio di S. Lucia (1862) è opera di Tommaso Lorenzone [Scarrone 2004, p. 87];
poco al di sotto si trova un pregevole dipinto di Giovanni Maria Arduino (secondo quarto del sec. XVII),
S. Francesco e l’angelo, che, date le dimensioni ed il soggetto,
dovrebbe essere un’opera di devozione privata (restauro di Kristine Doneux,
2003) [Cavalieri 2003a, pp. 56-57;
Cavalieri 2003b, pp. 128-29].
Presso il presbiterio sono poste due grandi tele raffiguranti la Fuga in
Egitto (sec. XIX) e S. Francesca Romana riceve Gesù Bambino dalla Madonna (fine sec. XVIII).
Cappelle laterali, a destra: a) Madonna
del Carmine (qui traslata nel 1905); b) Madonna del Rosario, con bell’altare
marmoreo comprendente in una nicchia la statua lignea policroma della Madonna
col Bambino contornata da ovali coi Misteri, il cui gruppo superiore
segue il profilo concavo della cupoletta (1800 ca.). Cappelle a sinistra: a) battistero
(1906) con altare in cemento e gruppo rappresentante il Battesimo di Gesù;
b) cappella del Sacro Cuore, ultimata nel 1905, con altare in cemento e
scagliola, nicchia per la statua del Sacro Cuore. Altre statue: S.
Antonio (già presente nel 1712), S. Luigi, S. Monica con Agostino.
Pregevoli i quadri su tela della Via Crucis di autore ignoto. Alle pareti
laterali sono addossate con funzione ornamentale alcune porte
tardo-settecentesche (provenienti dalla villa Vidua), riccamente ornate con
dorature e intagli, tra cui piccoli busti di guerrieri posti di profilo. Il pulpito ligneo è datato 1764. Organo
di Giuseppe Gandini del 1906
(organo maggiore con 13 registri, minore con 6 registri, 2500 canne raccolte in
una cassa a tre scomparti; l’organo precedente era un Serassi del 1843).
Sacrestia del 1760, armadi di noce intarsiati del 1764, acquistati in seguito al mandato testamentario di don Pietro Paolo Vidua [Scarrone
1973, pp. 93-98; Scarrone 2004,
pp. 95-97].
S. Biagio:
chiesetta di proprietà del comune, addossata alla torre comunale, unico residuo del medievale castrum di Conzano. Coincide probabilmente con la chiesa di S. Maria elencata nel 1299 nella pieve di Mediliano, e nel 1348 indicata come chiesa Sancte Marie castri Conzani [ARMO, pp. 36, 108]. Ancora nella visita apostolica del 1584 viene citato l'oratorio della Madonna; le prime
attestazioni del titolo di S. Biagio risalgono invece agli inizi del sec. XVII.
Fu a lungo sede della confraternita dei Disciplinanti (Batù). Nel 1712 aveva un
campaniletto a vela. La chiesetta, divenuta pericolante, venne ampliata nel 1860-61,
andando a occupare parte del gerbido annesso alla torre, e il poggio su cui si
eleva anche la torre fu rinforzato sul versante nord mediante la costruzione di
un robusto muro di mattoni. La torre, donata al comune negli anni immediatamente
successivi, venne ad assumere la funzione di campanile della chiesetta
[Scarrone 1991, p. 76;
Scarrone 2012, pp. 36-37]. Nel
1911 S. Biagio venne elencata con la parrocchiale tra gli edifici monumentali nazionali
[Alessandria 1911, p. 24]. In
passato vi era un quadro raffigurante S. Gerolamo di buona mano, ma mal
ritoccato. Conservava anche le quattro tavole di scuola spanzottiana, trasferite
negli anni venti del sec. XX nella parrocchiale
[Niccolini 1877, p. 135; Romano
2003, p. 70]. Restauri (con rifacimento del tetto, deumidificazione delle
pareti, decorazioni) vennero sovvenzionati nel 1957 dalla famiglia
Accatino (v. iscrizione in facciata). Nel 1997 furono risanati gli stucchi
sovrastanti il portale (Luca Pagella). Nel 2008 venne restaurata la torre. La chiesa
è sconsacrata; viene saltuariamente utilizzata per mostre d'arte.
Facciata a capanna, rivolta a ovest. Nel timpano triangolare sono riprodotti
in stucco le insegne vescovili di S. Biagio. Aula semplice con abside semicircolare.
Uniche decorazioni interne sono lesene con capitelli di stucco.
L'altare in muratura fu realizzato a Casale nel 1861 [Scarrone
2012, p. 36]. Nell’annesso fabbricato che funge da sacrestia si apre la
porta della torre.
S. Rocco:
circa 500 metri a nord del concentrico, nell’area detta Martini, presso il parco
della Rimembranza; di proprietà della famiglia Cappa. Prima notizia nel 1522, quando la chiesa di S. Rocco
era in costruzione per intervento diretto del comune di Conzano
[2].
In passato era retta da un priore. È in buone condizioni dopo i
restauri degli anni ’70 del Novecento che aggiunsero un campaniletto in mattoni
a vista sul frontone, modanature in mattoni, cornici della porta e delle
finestre in pietra da cantoni e mattoni, e trasformarono in oculo una finestra
quadrata in facciata. All’esterno, sopra l’oculo, è stata posta una statuetta
del santo. Una tela tardo-settecentesca raffigurante S. Rocco è custodita
in altra sede [Scarrone 2004, pp.
43-44].
1 Il cognome è stato precisato da Franco Scarrone (2009).
2 Notizia di Bruno Ferrero (2011) [Archivio di Stato di Alessandria,
Archivio Notarile del Monferrato, cart. 230, notaio Nicolao Baffadossi].
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