CONIOLO
CONIOLO
Dial.
Cuniö’. Cuniolum e Cenerascum, 1118 [BSSS 40, doc. 9, p.
13]: due siti differenziati, il primo corrispondente a “Coniolo basso”, il
secondo a “Coniolo bricco”.
Il comune di Coniolo, soppresso e accorpato a Pontestura
nel 1928, fu ricostituito nel 1947 [Variazioni
1930, p. 6; Variazioni 1950, p. 9].
Abitanti: 469. Distanza da Casale Km 9 ‑ Altezza: m 245 s. m. Provincia di
Alessandria.
Parrocchia Assunzione di Maria. Eretta ab immemorabili, già esistente
alla costituzione della diocesi di Casale (1474) [AD 1991, p. 124].
Chiesa parrocchiale, S. Maria:
all’estremità occidentale di Coniolo Bricco. Prima parrocchiale,
nello stesso sito in cima al colle, fu S. Maria di Cinerasco; censita
senza estimo negli elenchi vercellesi del 1299, pieve di S. Cassiano,
scomparsa dagli elenchi nel 1440, danneggiata da un incendio nel 1496, ma ancora indicata come parrocchiale nel 1499, quando fu annessa alla chiesa di S. Maria di Graffagno di Sala, entrambe beneficiate dai Fassati
[ARMO, pp. 37, 236; Archivio Fassati, fald. 43, fasc. 11, 14]. Prima del 1591 la funzione
parrocchiale passò alla chiesa di S. Eusebio, eretta dai Fassati nel recinto del loro castello di
Coniolo basso, già attestata nel 1350 [Bo
1980, p. 193; Colli
1726, n. 278], ricostruita e consacrata il 30/5/1604. La chiesa di S. Maria diventò un romitorio; nel 1799 truppe francesi
penetrarono nell'edificio sacro, uccidendo nove persone che vi si erano rifugiate. Verso il 1890
Coniolo basso divenne insicuro per l’apertura di cave nel sottosuolo; la vecchia
chiesa di S. Maria, di proprietà comunale, fu allora nuovamente dichiarata parrocchiale
da mons. Gavotti il 17/11/1906, quindi nel 1909-10 venne ampliata su progetto
dell'ing. Angelo Palazzo da aula unica di metri 8 x 18 alle dimensioni attuali, con prolungamento
dell'aula e aggiunta delle due navate laterali, utilizzando anche materiale
ricuperato dalla demolizione della chiesa di S. Eusebio. Fu consacrata il 31/7/1910 [AD
1974, p. 83; Serrafero 1996, p. 16;
Coniolo 1996]. Attorno al 1930, a
causa degli assestamenti del terreno, fu rinforzata con tiranti di ferro [AD
1991, p. 125]. Altri restauri avvennero nel 1976 (con rinnovo delle pitture), nel 1983
[Grignolio 1994, p. 42] e nel
biennio 2001-2002, in seguito a lesioni provocate dal terremoto dell’agosto
2000. Nel 2002, nel corso di lavori di rifacimento del pavimento della navata,
sono comparse le fondazioni della primitiva chiesa, a navata unica e forse con
abside semipoligonale, eretta verosimilmente entro la fine del sec. XIII. Al sec.
XIV potrebbe risalire una ristrutturazione della facciata (a questo secolo
sono datati i bacini ceramici decorativi reimpiegati nell’attuale facciata). Forse
nel primo ventennio del sec. XVII fu rinforzata la parete settentrionale e venne
costruito un porticato in facciata, demolito infine col resto dell’edificio nel
primo decennio del sec. XX, quando la chiesa fu rifabbricata a tre navate,
utilizzando le vecchie fondazioni [Crosetto 2004b, pp. 167-68]. Le pietre che ornavano il
portale della chiesa di S. Eusebio, sono poste all’ingresso dell’oratorio
attiguo alla parrocchiale [AD 2002, p. 127].
La chiesa è rivolta ad occidente, in direzione opposta rispetto all’abitato. Larga
scalinata d’accesso di quattro gradini. Sobria facciata neogotica a salienti,
scandita da quattro paraste culminanti con pinnacoli; la parte superiore a fasce
alternate di calcare e mattoni è conclusa con archetti. Al centro, sopra il
portale, vi sono un rosone e due statuette in nicchia (Madonna e S.
Eusebio); la parte inferiore è intonacata; ai lati del portale centrale,
sopra porte finte, si aprono altri due rosoni
[Grignolio 1994, p. 42]. Il portale
e le due porte finte sono completati da archi a tutto sesto e da frontoni in
leggero aggetto, in cui sono murati quattro bacini ceramici (due piatti e due
scodelle) in graffita dipinta in ramina e ferraccia con decorazioni
geometrico-floreali, di cui i due centrali, meglio conservati, corrispondono nel
disegno ad altrettanti bacini del campanile della chiesa di S. Ambrogio di
Alassio, riferiti alla tarda produzione della graffita arcaica savonese (metà
del sec. XIV) [Benente 1996, pp.
75-76, 94 figg. 17, 18; Crosetto
2004b, pp. 167-68]. L’elegante portone ligneo centrale a pannelli intagliati e
il portoncino sulla fiancata destra (del primo quarto del sec. XVIII) sono stati
restaurati nel 1983 [AD 1991, p. 125]. La parte posteriore della chiesa, rivolta
verso il paese, appare come una finta facciata con orologio sul frontone,
sormontata da un elegante campanile del 1891 con cupoletta a bulbo, che costituisce
caposaldo trigonometrico per l'Istituto Geografico Militare
[Coniolo 1996]. All’interno, a
sinistra dell’ingresso, un’iscrizione su marmo riporta le date essenziali della
storia della chiesa [Grignolio 1980,
p. 241]. Belle vetrate con Storie della vita di S. Giovanni Bosco.
Dietro l’altare in scagliola lucidata è sistemato un coro di legno massiccio,
forse proveniente dalla chiesa di S. Eusebio. Sono inoltre custodite due statue
lignee rappresentanti l’Assunta e l’Immacolata; tre tele, copie di
altri dipinti [AD 1991, p. 125], tra cui S. Francesco in adorazione del
crocifisso, copia da Nicolò Musso eseguita attorno al 1689
[Bava 1999, p. 234], e i Ss.
Eusebio, Pietro e Paolo. Altre due tele sono state rubate nella notte del
23/2/1990 [AD 1991, p. 125]: una raffigurava la Madonna del Rosario
(copia del quadro del Musso in S. Domenico, di tardo seguace di Giorgio Alberini, ca. 1689)
[Bava 1999, p. 234] e l’altra Mosè fa scaturire l'acqua
dalla roccia, di scuola genovese [AD 1991, p. 125]. Vi era in passato un
battistero di pietra con copertura lignea del sec. XVII, ma nel 1991
scomparve parte della copertura e nel 1994 fu rubato, scardinandolo dal
pavimento, anche il fonte battesimale (sono rimasti solo parte della copertura e
una delle due bacinelle di rame) [AD 2002, pp. 126-27]. Giovanni Romano citava nel 1974 un Miracolo
di S. Antonio del Moncalvo, costituente l’originale da cui
deriva la tela in S. Francesco a Moncalvo [Romano
1974, pp. 310-11]; il quadro era stato visto da Niccolini nella chiesa parrocchiale di S.
Eusebio [Niccolini 1877, p. 515],
non fu più segnalato nella nuova parrocchiale nel 1978; nel 1994 si erano perse
notizie della tela [Grignolio 1980,
p. 241; Grignolio 1994, p. 43].
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