M O N F E R R A T O A R T E

ASSOCIAZIONE CASALESE ARTE E STORIA PARCO NATURALE E AREA ATTREZZATA
DEL SACRO MONTE DI CREA
MUSEO CIVICO DI CASALE MONFERRATO
Home
Indice dei luoghi
Indice dei nomi
di persona
Indice dei titoli e
dei santi titolari
Bibliografia
 
Avvertenze
Segnalazione Contributi

 

 
ALTAVILLA MONFERRATO

ALTAVILLA MONFERRATO

 

Dial. Altavila. Altavilla, 1153 [BSSS 26, doc. 315, p. 204]; Altavilla, 880 [MGH Karoli III, p. 289; BSSS 117, doc. 441, p. 7: documento dubbio]; Altavilla, 960 [BSSS 117, doc. 450, p. 38: documento falso]. Il determinante Monferrato fu aggiunto nel 1863 [R.D. n. 1160, 1/2/1863].

Abitanti: 305. Distanza da Casale Km 22 ‑ Altezza: m 256 s. m. Provincia di Alessandria.

Parrocchia di S. Giulio. Eretta ab immemorabili; nel 1474 passò dalla diocesi di Vercelli alla nuova diocesi di Casale [De Bono 1986, p. 34]. Prima parrocchiale fu S. Giulio, citata nel 1245 [BSSS 42, I, doc. 48, p. 53]; sostituita (post 1490) da S. Michele, chiesa del castello; nel 1577 era già parrocchiale la chiesa di S. Maria; nel 1630 divenne parrocchiale la nuova chiesa di S. Giulio [ASDC, Vis. apost. Ragazzoni, 456-458, f. 65v; Bo 1980, pp. 13-14].

Chiesa parrocchiale, S. Giulio d’Orta: al centro del paese. Costruzione di inizio sec. XVII; il titolo originale era S. Maria Nuova. Nel 1620 era «alzata circa un trabucco da terra» (m 3) [Bo 1980, p. 14]; fu terminata nel 1630 e consacrata il 15/4/1630 da mons. Scipione Agnelli [AD 1991, p. 89]. Negli anni 1965‑67 la facciata fu riportata a mattoni a vista, utilizzando mattoni d’epoca, sagomati a mano (capomastro Costantino Romagnolo). Il portone di noce fu restaurato dai Mesturini, che avevano già realizzato i nuovi banchi in mogano del Brasile (1959) [Grignolio 1993, p. 10].

La facciata a due ordini con timpano è divisa da quattro lesene; il secondo piano si raccorda al primo con volute laterali. Nella lunetta sopra il portale c’è un mosaico raffigurante S. Giulio che attraversa il lago sul mantello e S. Fausto, compatrono, col vangelo (Ars Musiva di Milano, cartone di Paolo Rivetta). Ai lati del portale sono sistemati entro nicchie due gruppi di statue in aurisina alte m 2.23, raffiguranti Maria Ausiliatrice col Bambino e S. Giovanni Bosco con Domenico Savio, opere di A. Filié di Pietrasanta [AD 1991, p. 89], offerte nel 1961 dai coniugi Scagliotti. Sulla parete meridionale uno gnomone ortogonale ricorda la presenza di un quadrante solare, ormai illeggibile [Mesturini 2008, p. 13]. L’interno è a navata unica, con presbiterio e abside rettangolare. Pavimento in mosaico del 1877. Volta a botte lunettata. L’abside fu decorata da Carlo Gorzio nel 1765; le altre pareti furono dipinte nel 1876 da Cesare Pifferi; restauri di Enrico Baffoni nel 1983. Il grande altare maggiore di marmo e onice del 1805 ha un notevole tabernacolo marmoreo a tempietto, sormontato da un Crocifisso in noce del sec. XVII. Anche la balaustrata marmorea è del 1805 [AD 1991, pp. 89-90; Alessandria 2005, p. 27]. Alle pareti del presbiterio sono poste due grandi tele: a destra l’Ultima Cena, del Moncalvo (1622-24) [Bava 1999, p. 222], a sinistra le Nozze di Cana, di Nicolò Musso e collaboratore (Giorgio Alberini?) (ca. 1622) [Romano 1971a, p. 53] (entrambe provenienti dalla chiesa di S. Francesco di Casale, ma originariamente realizzate per il convento di S. Francesco di Moncalvo e da lì portate a Casale nel 1646 per evitarne l'appropriazione da parte del governatore francese) [Saletta 1711, vol. I, parte I, ff. 158v-159v]. Poco in evidenza, verso il fondo delle pareti del presbiterio, sono collocate due belle tele di Giuseppe Antonio Petrini (<1710) rappresentanti il Martirio di S. Paolo (a destra) e la Caduta di S. Paolo (a sinistra), forse anch’esse provenienti da Casale [Strocchi 1991, p. 165; Venturoli 1999, p. 158]. Alla parete di fondo dell’abside c’è una grande pala raffigurante S. Giulio, la Vergine e Santi, di Gorzio (1765) [Mazza 1980b, p. 137].

Su ciascun lato dell’aula si aprono quattro cappelle decorate a stucco; a destra: a) cappella priva di altare; b) tre mediocri tele, quella centrale con le Anime purganti, le laterali raffiguranti Miracoli di Cristo e l'Apparizione di Cristo alla Maddalena; c) pala raffigurante S. Bernardo e il miracolo della lattazione, con Gesù Bambino e S. Giovannino, opera tarda (ca. 1660) di Orsola Caccia [Chiodo 2003, p. 77]; ai lati dipinti di Gorzio (1766) con la Decollazione del Battista e la Predica sulle rive del Giordano [Mazza 1980b, p. 138]; d) ricco altare della Madonna del Rosario con paliotto in scagliola in tre elementi su fondo nero decorato a rocaille con al centro un ostensorio sotto un baldacchino a pagoda (firmato Guazzone, 1739); in una nicchia è riposta una statua lignea della Madonna del Rosario di fine sec. XVII [AD 1991, p. 89]. Cappelle di sinistra: a) battistero; b) altare di S. Orsola, con paliotto in scagliola tripartito a fondo nero e immagine centrale di S. Orsola (Pietro Antonio Guazzone, 1741); pala raffigurante la Madonna col Bambino venerata da S. Orsola, di scuola moncalvesca [Caramellino 1982, p. 286]; c) pala con la Natività (sec. XVII); alle pareti laterali due tele rimaneggiate con Angeli musicanti (1643); d) ricco altare con colonne e più recente statua del Sacro Cuore.

Il pulpito ligneo laccato e dorato è del 1672 [AD 1991, p. 90]. Via Crucis su tela del Gorzio, non datata [Mazza 1980b, p. 138]. L’organo (Aletti, 1904) conserva le canne di uno strumento precedente; è stato restaurato nel 1967 (ditta Marzi: nuova trasmissione elettrica, aggiunta di vari registri, sostituzione della consolle). Nella cantoria, ai lati dell'organo, sono appese due tele di autore ignoto, come gli Angeli musicanti datate 1643, raffiguranti la Flagellazione di Cristo e l'Incoronazione di spine. La sacrestia in stile impero risale al 1789; le decorazioni sono state restaurate nel 1988 da Enrico Baffoni [AD 1991, pp. 89-90]. Vi sono alcune tele, tra cui una Madonna del Rosario, di Ambrogio Oliva (ca. 1590) [Chiodo 2008, p. 93].

Madonna Assunta (degli Angeli, o dei Batù): nell’abitato. Erezione antecedente al sec. XV; sede della confraternita dei Disciplinanti [AD 1991, p. 90]. L'oratorio non va confuso con la chiesa di S. Maria, non più esistente, che fu parrocchiale da prima del 1577 al 1630 [ASDC, Vis. apost. Ragazzoni, 456-458, f. 65v]. Crollo del tetto nel 1961 [AD 1991, p. 90]. Fu restaurata nel 1989 e nel 1996. Negli anni '90 è stata utilizzata come sala per concerti.

Elegante campanile settecentesco; portone intagliato tardo-ottocentesco. All’interno il presbiterio è molto rialzato; pregevole il pulpito barocco.

S. Anna: in via V. Emanuele. Già segnalata nel 1723 [ASDC, Vis. past. Radicati, 1723, 470-485, fasc. 6, f. 172r]. Piccola aula rettangolare con abside, esternamente in paramano. Campaniletto a sezione triangolare. Quasi spoglia. Aperta al culto.

S. Giovanni Battista: cappella sconsacrata, situata presso la chiesa di S. Anna, sulla strada per Molignano e Casorzo (in passato detta 'strada regale') [Saletta 1711, vol. I, parte I, ff. 93v-94r]. Una domus hospitalis di S. Giovanni Battista, gestita dai Gerosolimitani, è documentata dall’inizio del sec. XIV; fu eretta in Commenda nel sec. XV. Nel 1767 la cappella si trovava in vicinanza della 'strada regale', aveva facciata rivolta a meridione, all'altare era posta un'icona raffigurante S. Giovanni nell'atto di battezzare Gesù Cristo. Venne soppressa nel 1802 [Ricaldone 1979, p. 324; Bo 2000].

L'attuale piccolo edificio fu fatto costruire nel 1930 da Francesco Chiesa. Ha pianta all'incirca quadrata, con lati di m 4. La facciata rivolta a nord-est è modellata in cemento a finta pietra e ha un aspetto singolare: l'architrave del portale è sorretto da due colonnine con capitelli corinzi; al di sopra si apre un oculo parzialmente chiuso da un grande candelabro a sette braccia. Il prospetto culmina con una edicoletta che contiene una statua di S. Giovannino, e all'estremo sinistro con quello che resta di una coppia di putti in preghiera. All'interno, al di sopra di un modesto altare, è posta una statua di S. Giovanni Battista su una mensola sostenuta da un angioletto.

S. Grato: cappelletta sulla strada per Casorzo. Una chiesa di S. Grato esisteva già nel XVII secolo; nel 1682 il vescovo Lelio Ardizzone ne sospese le celebrazioni, che vennero riprese nel secondo decennio del '700. Nella visita pastorale del 1723 la chiesa di S. Grato, appartenente alla comunità, era segnalata in buone condizioni, con altare ligneo e quadro raffigurante la Madonna coi Ss. Grato e Bovo [ASDC, Vis. past. Radicati, 470-485, fasc. 7, f. 219r].

L'attuale cappella, restaurata nel 2002, è un piccolo edificio con portichetto antistante sorretto da due colonne di granito. L'interno prende luce da due strette finestre ai lati della porta d'ingresso e da altre due finestrelle che si aprono nelle pareti laterali. Modesto altare in muratura, sormontato da una statua del santo titolare.

S. Giulio: edicola campestre presso la cascina San Giulio, 300 metri a sud-est del paese. Progetto dell’ing. Crescentino Caselli (1888) [Rollino 1985, vol. 2°, p. 7], sui resti di una chiesa crollata a fine sec. XIX [AD 1991, p. 90], che era l’antica parrocchiale, citata dal 1299 e ancora in funzione nel 1490. Nel XVI sec., in seguito allo spostamento del nucleo abitativo sul colmo della collina ai piedi del castello, era decaduta da parrocchiale, sostituita da S. Michele, chiesa del castello [ARMO p. 36; ASCCM, Arch. Dalla Valle, 296-3, f. 43v; Bo 1980, pp. 12-14]. Elementi lapidei scolpiti di epoca romanica provenienti dall’antica chiesa sono custoditi presso privati [Silicani 1996, p. 131].

Maria Ausiliatrice, chiesa dell’ex cimitero: di Agostino Vitoli (1808). Pianta circolare; ingresso con pronao formato da due colonne doriche sostenenti un architrave con scritta «Aux(iliu)m christianorum» e timpano. Otto grandi colonne doriche interne sorreggono la cupola [Barbero 1979a, p. 62]. Nella cripta c’è un grande sepolcro comune [Alessandria 2005, p. 27].

B. V. Regina: a Casazze (dial. Cažàsi), costruita nel 1962 [AD 1969, p. 32].