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CASALINO

CASALINO

 

Dial. Cažalìn. Casalinum, 1167 [BSSS 42, II, doc. 5, p. 118; BSSS 89, doc. 1, p. 2].
Casalino fece parte del comune di Castelletto Merli fino al 1929, quando fu aggregato al comune di Mombello Monferrato [R.D. n. 555, 28/3/1929].

Abitanti: 210. Distanza da Casale Km 25 ‑ Altezza: m 220 s. m. Frazione di Mombello M.to. Provincia di Alessandria. Vicaria eretta il 3/6/1725, in dipendenza della parrocchia di Montaldo [Notizie 1800].

In località Mulino Nuovo di Gambarello, sulla strada che univa Industria e Vardacate alla sinistra del torrente Stura, è stato individuato nel 1994 un importante sito archeologico comprendente un edificio rustico di età romana (I-II sec. d.C.), rioccupato in età ostrogota e longobarda (sec. VI-VII), epoca alla quale appartengono ricchi reperti. A monte del villaggio si è ritrovata la fondazione di una chiesa, che mostra diverse fasi edilizie e segni di uso protratto dal VII al XII secolo. Si tratterebbe di un oratorio privato ad uso funerario, costruito ex novo da membri di una famiglia aristocratica longobarda. Non coincide con la pieve di Meda [Pantò 2001, pp. 17-22, 49], già elencata alla metà del sec. X tra le pievi della diocesi di Vercelli [Ferraris
1938, p. 93], la cui chiesa era verosimilmente situata poco lontano, all’incrocio tra la strada di fondo valle e quella trasversale che porta da Morsingo a Serralunga, presso la cascina del Piovano [Brusasca 1955, p. 8; Settia 1983a, pp. 173-74]. Il toponimo Meda ricorderebbe il passaggio in questa zona del confine tra Industria e Vardacate [Settia 1991a, p. 266].

Chiesa parrocchiale, Spirito Santo: al margine nord-occidentale dell’abitato, in posizione dominante. Si ha notizia di un primitivo edificio religioso nel 1621, succursale di Montaldo; nel 1723 fu costruita l'attuale chiesa, che nel 1725 fu eretta in parrocchia col titolo di vicaria [AD 1969, p. 39; Magrassi, Ronco 2018, p. 71]; dedicazioni a S. Evasio e S. Sebastiano. Nel 1957 crollò il tetto. Nel 1970 il vescovo di Casale, Giuseppe Angrisani, consacrò il nuovo altare e il presbiterio. Nel 2010 è stata sistemata in facciata una nuova vetrata (progetto dell'architetto Foglizzo) e si sono ripristinati gli intonaci esterni.

Facciata rivolta a sud-est, scompartita in tre campi da lesene che reggono la trabeazione e culminante con un timpano arcuato. Interno ad aula rettangolare voltata a botte, che si prolunga in un presbiterio più ristretto e basso, con abside semipoligonale. Il campanile si eleva sul fianco destro del presbiterio. E' presente una mediocre tela raffigurante la Madonna del Rosario col Bambino e i Ss. Domenico e Caterina da Siena, di Giovanni Crosio (1873).

Madonna delle Grazie (Madonna del Bricco): sul Bricco appena sopra Case Sant’Evasio. Edificata agli inizi del sec. XVIII in ricordo della guarigione di una bambina sordomuta [AD 1974, p. 71] da Bartolomeo Secco su terreno di sua proprietà; il figlio Giacomino la completò e nel 1728 la lasciò in eredità ai propri discendenti, che da allora si sono presi cura della chiesetta, ampliandola nel corso degli anni. Tuttora la chiesa è di proprietà delle famiglie Secco [AD 1991, p. 108; Baldini 2004].

L’edificio, restaurato nel 1998, è in buone condizioni; ha un portico anteriore sostenuto da tre robuste colonne con capitelli cubici. In sacrestia si conservano alcuni ex voto [Scagliotti 2001]. Il lunedì di Pasqua la popolazione si raccoglie presso la chiesa per assistere alla messa e per l'incanto di doni.

S. Michele Arcangelo: in frazione Morsingo (dial. Mursìng). Parrocchia soppressa nel 1986 [Decreto vescovile 30/6/1986]; il parroco portava il titolo di pievano (che spetta o spettava soltanto ai parroci di Camino, Carboneri, Morsingo, Pozzengo e Vallestura [Ferraris 1984a, p. 346], e più recentemente anche al parroco di Cardona [AD 1991, p. 107]). Precedentemente intitolata a S. Bernardino da Siena; fu citata nel 1561 come oratorio non consacrato, ma dove da alcuni anni si battezzava, per maggiore comodità degli abitanti di Morsingo rispetto alla antica pieve di S. Michele di Meda, il cui battistero era quasi distrutto [Bo 1980, p. 162]. Nel 1589 l’oratorio di S. Bernardino era in restauro; in esso venne trasferita la funzione parrocchiale. I primi registri risalgono al 1654. A inizio Settecento la chiesa di Morsingo aveva già perso la dedica a S. Bernardino e assunto il titolo di S. Michele dell’antica pieve [Saletta 1711, vol. I, parte III, c. 145r]. Nel 1724 la parrocchiale era detta ″nuova″, completamente coperta da volte, con coro, sacrestia e campanile; agli altari laterali c'erano le pale tuttora presenti; all'altar maggiore un'ancona ″nuova″ con l'immagine di S. Michele e le anime del Purgatorio [ASDC, Vis. past. Radicati, 470-485, fasc. 14, f. 477r]. Nel 1725 la chiesa di S. Michele di Meda, non più utilizzata da molti anni, era in rovina; crollò verosimilmente poco dopo [Settia 1983a, pp. 173-74]. Nel 1877 vennero segnalate due tele appese nel coro dipinte da un precedente parroco di Morsingo [Niccolini 1877, p. 469]. Riparazioni di chiesa e campanile furono effettuate nel 1912 [Magrassi, Ronco 2018, p. 51]. Da una scritta posta sulla controfacciata la chiesa risulta restaurata nel 1925-26, con dipinti di Francesco Ponsetti. Non è consacrata. Manifesta problemi di statica.

Cantonale della chiesa è una pietra grigia di Luserna (simile al miliario di Pontestura), tratta dall’antica pieve di Meda [Settia 1983a, p. 174]. Facciata intonacata, rivolta a sud, delimitata lateralmente da due coppie di lesene e coronata da un frontone triangolare. Sopra al settecentesco portone ligneo elegantemente intagliato si apre un oculo ovoidale. Le pareti laterali e l'abside sono in mattoni a vista; il portoncino laterale reca resti di un’incorniciatura decorata del sec. XVIII. Alla parete esterna di destra sono affisse due lapidi che ricordano i nomi dei caduti delle guerre mondiali; l'altorilievo in pietra serena è opera di Ercole Reduzzi (1923). Il campanile si innalza sul lato sinistro, a livello del presbiterio; è sostenuto alla base da contrafforti. Impianto ad aula unica che si prolunga nel presbiterio e nell'abside. Altare maggiore marmoreo tardo settecentesco, balaustrata lignea. Coro ligneo, già presente nel 1724. Due altari laterali; a quello di sinistra è posto un dipinto tardo seicentesco rappresentante la Madonna del Rosario col Bambino e i Ss. Bovo, Domenico, Caterina da Siena e un santo francescano; a destra c’è l'altare di S. Giuseppe, che ha un'ancona con notevole cornice lignea scolpita e un dipinto raffigurante S. Giuseppe col Bambino, dono del chirurgo Alberto Verna di Rosingo (1724), restaurato nel 2018. Alla parete destra dell'aula è esposta sopra una mensola una scultura lignea di S. Michele che trafigge il diavolo, vivacemente colorata. Interessanti le stazioni della Via Crucis (sec. XVII).

S. Luigi: a Morsingo, all’entrata del paese. Elegante chiesetta settecentesca in mattoni, ormai abbandonata e in rovina, con tetto crollato.

S. Lucia: chiesetta campestre, sulla strada per cascine Garoppi, 800 metri a sud di Morsingo. Di recente costruzione, molto piccola, in buone condizioni. Si celebra la festa il 13 dicembre [AD 1991, p. 109]. Vi è conservata una statua di S. Lucia.

S. Adelaide: presso Morsingo, cappella della cascina Gambarello (dial. Gambarè), unita al muro di cinta della proprietà sul lato meridionale. Il titolo è legato al nome della marchesa Adelaide Ricci, vedova Nemours, che fu proprietaria della tenuta nella prima metà del sec. XIX. La cappella ha subito vari furti.

Edificio ottocentesco in mattoni a vista, a pianta ottagonale con lati disuguali e lanterna. In quattro tondi sulla volta sono dipinti gli Evangelisti; il quadro d’altare rappresenta le Stigmate di S. Francesco [Angelino 2005a].