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CANTAVENNA

CANTAVENNA

 

Dial. Cantvèn-a. Cantavenna, 999 [MGH DD II/2, n. 323, p. 750; BSSS 145, doc. 35, p. 118].

Abitanti: 350. Distanza da Casale Km 23 ‑ Altezza: m 350 s. m. Frazione di Gabiano, provincia di Alessandria.

Parrocchia di S. Carpoforo. L’erezione in parrocchia è successiva alla formazione della diocesi di Casale.

Chiesa parrocchiale, S. Carpoforo martire: Ecclesia de Cantavena, indicata senza titolo nel 1299 negli estimi vercellesi, pieve di Gabiano; nel 1348 indicata col titolo di S. Carpoforo [ARMO, pp. 39, 113]. È l’unica chiesa dell’antica diocesi di Vercelli con tale dedicazione. La chiesa vecchia era spostata verso nord ed orientata in direzione est-ovest; a sua volta era forse derivata dall’ampliamento di un oratorio fondato dai monaci di Lucedio, che portarono il titolo di S. Carpoforo. Di tale edificio restano la base del campanile e una cappella dedicata a S. Luigi Gonzaga. La chiesa attuale, orientata nord‑sud, fu costruita dal 1855 a1 1857 su progetto dell'ing. Eugenio Ara [Manacorda 1959], col concorso dei parrocchiani, che si autotassarono e prestarono il proprio lavoro, partecipando ogni domenica al trasporto dei mattoni e della ghiaia ricavata dal greto del Po. Per gettare le fondamenta fu spianato il culmine del colle. La chiesa fu consacrata il 5/9/1858 da mons. Nazari di Calabiana [AD 1991, pp. 104-105]. Venne restaurata nel 1991.

Sagrato monumentale in ciottoli [Novo 1996, p. 77], quasi del tutto nascosto dall’erba. Facciata neoclassica a due ordini, rinfrescata nel 1991 (decoratore Renzo Monateri); il primo ordine comprende quattro alte colonne corinzie, cui corrispondono al secondo ordine quattro lesene con lunetta centrale vetrata; timpano triangolare con orologio; varie decorazioni in stucco con corone e festoni di frutti e fiori. Nella parte bassa dell'abside è evidente il danno provocato da una cannonata tedesca nel corso della seconda guerra mondiale. Impianto ad aula unica, con presbiterio e abside semicircolare. Il dipinto murale della volta raffigurante il Trionfo di Cristo Re fu eseguito dai fratelli Ronsetti nel 1908, in occasione del cinquantenario della consacrazione. Sulla parete di fondo dell’abside c’è un dipinto murale raffigurante S. Carpoforo e angeli. L’altar maggiore è in stucco marmorizzato (sec. XIX). Nel presbiterio è presente una lapide commemorativa delle vicende costruttive. Nella navata si aprono due grandiose cappelle laterali il cui fornice è sorretto da alte colonne: a destra la cappella di Cristo Re (già dedicata a S. Carlo), con statua che forse in passato si trovava all’altar maggiore; a sinistra la cappella della Madonna del Rosario: la statua della Madonna del Rosario ha una cornice con tondi dipinti raffiguranti i Misteri (nel 1994 era descritta una pala della Madonna del Rosario di scuola moncalvesca) [Grignolio 1994, pp. 22-24]. Pulpito del sec. XVIII in noce con intarsi di stucco [AD 1969, p. 37].

S. Luigi Gonzaga: presso la parrocchiale. Risalirebbe al 1725: in questo caso l'intitolazione dovrebbe essere successiva, dato che Luigi Gonzaga fu canonizzato nel 1726. Negli anni '80 del Novecento l'edificio era affittato a privati, che vi avevano installato ripetitori per trasmissioni radio-televisive. Dopo l'eliminazione dei ripetitori, nel 1991 la chiesa venne restaurata e riconsacrata.

Facciata in mattoni a vista, rivolta a sud, suddivisa in due registri da una cornice e culminante con un timpano triangolare. Ai lati della porta d'ingresso si aprono due finestrelle rettangolari; un'altra finestra quadrilobata si trova sopra la porta, nel registro superiore. La chiesa è priva di campanile. Interno ad aula unica rettangolare con volte a vela.

S. Grato: in località Chioalengo. Chiesa citata a inizio sec. XVIII [Saletta 1711, vol. I, parte III, c. 8v]. Annessa alla chiesa vi era la casa del romito. Restauri nel 1949 e nel 2001.

Facciata intonacata, delimitata da due lesene angolari che sorreggono il frontone triangolare. Ai lati del portale si aprono due finestrelle arcuate, al di sopra delle quali vi sono due nicchie vuote, mentre sopra il portale c'è una finestra semicircolare. Il lato destro della chiesa è unito alla casa canonicale. Sul fianco sinistro del presbiterio si alza il campanile in mattoni a vista, costruito prima degli anni '30 del Novecento; al suo interno comprende il campanile precedente, meno elevato. Impianto ad aula rettangolare voltata a botte, con presbiterio più ristretto, delimitato da una modesta balaustrata, e abside semicircolare con volta a semicatino. La pavimentazione interna in cotto chiaro locale nel 2001 è stata sostituita da piastrelle industriali [Rapetti 2002]. Altare in stucco marmorizzato (sec. XVIII). Dietro l'altare, alla parete di fondo, è collocata una tela raffigurante S. Grato (sec. XIX), mentre in due nicchie sono esposte statue del santo e della Madonna col Bambino.

S. Sebastiano: sulla strada verso Gabiano, nel cantone omonimo. Cappella privata. Nel dicembre 1715 il parroco di Gabiano chiedeva al marchese Durazzo licenza di aprire al culto la cappella di S. Sebastiano [Archivio Durazzo 1981, 426, p. 448].

Pianta rettangolare con abside semipoligonale. Esternamente al lato sinistro dell'abside si eleva il campanile, non in asse con la chiesa, e forse realizzato per un edificio sacro precedente. Facciata intonacata, rivolta a sud-est; due lesene angolari sostengono la trabeazione e un frontone triangolare. Semplice portale con due finestre rettangolari ai lati e una finestra quadrilobata soprastante. Interno ad aula unica voltata a botte con presbiterio e abside. Altar maggiore in muratura stuccata e marmorizzata. Alla parete di fondo è appesa una tela settecentesca col Martirio di S. Sebastiano.

S. Rocco: piccolo oratorio.