SAN GIORGIO MONFERRATO
SAN GIORGIO MONFERRATO
Dial. San Giòrs. Sanctus Georgius,
999 [Durandi 1774, p. 331; MGH DD
II/2, n. 323, p. 750; BSSS 145, doc. 35, p. 118]; Sanctus Georgius, 960 [BSSS
117, doc. 450, p. 38: documento falso].
Il determinante Monferrato fu aggiunto nel 1863 [R.D.
n. 1160, 1/2/1863].
Abitanti: 1297. Distanza da Casale Km 7 ‑ Altezza: m 287 s. m. Provincia di
Alessandria.
Parrocchia di S. Giorgio. Eretta ab immemorabili. Passò dalla diocesi di
Vercelli alla nuova diocesi di Casale nel 1474
[De Bono 1986, p. 34].
Chiesa parrocchiale, S. Giorgio: nella parte alta del paese, appena a sud del castello. Nello
stesso luogo sorgevano anticamente la chiesetta di S. Maria (esistente già nel
1143 [BSSS 40, doc. 13, p. 20]) e un piccolo cimitero cinto di mura sul lato
meridionale (superficie oggi occupata dalla sacrestia); la chiesa, che
probabilmente fungeva da parrocchiale fin dal medioevo, aveva forma irregolare
con entrata a ponente. Fu sede del tribunale dell’Inquisizione [Scarola
1998, p. 39]; nel XVIII secolo era di patronato della comunità di San Giorgio per due parti e per una parte del Capitolo di S. Evasio di Casale [Scarola 2019, p. 65]. Secondo il curato pro tempore Giobatta Bionda la chiesa era troppo piccola e circondata da un terrapieno che
la rendeva umida; pertanto nel 1767 fu affidato all’ing. Lorenzo Valenti l’incarico di misurare lo spazio occorrente alla costruzione di
una nuova chiesa [AD 1991, p. 195]; intanto il marchese Giovanni Battista Gozzani e due compagnie
compravano alcune casette da abbattere per far posto al piazzale e ricuperare
materiale edilizio [Scarola 1998,
p. 39; Scarola 2019,
pp. 67-68]. Nel 1768 il marchese Gozzani incaricò padre Giovan Battista Colombera, gesuita milanese del convento di Alessandria, di redigere un
progetto di massima [Barbero 1979a,
p. 58]. In data 20/3/1777 il marchese Giobatta Gozzani stilò un contratto col capomastro Carlo Notaro, relativo alla nuova fabbrica [AD 1991, p. 195], da erigere sui
resti della chiesa di S. Maria, che divenne una sorta di cripta in cui in
seguito furono tumulati alcuni componenti della famiglia Gozzani
[Grignolio 1994, p. 96]. I mezzi
economici furono reperiti mediante l’imposizione di una tassa di 400 lire annue
a tutte le famiglie; si utilizzò inoltre materiale di risulta della vecchia
chiesa. Il 16/11/1777 il marchese Giovanni Battista, abate di San Giorgio, posò la
prima pietra a livello del coro. La seconda pietra fu posta dal fratello
del marchese nel muro del presbiterio in cornu epistolae. Nel 1795 venne
appaltata la prosecuzione dei lavori a Bernardo Lombardi. Nel 1807 la costruzione era giunta solo a metà, soprattutto per
problemi finanziari. Nel 1809 il consiglio comunale inoltrava domanda al
prefetto per ottenere l’autorizzazione a imporre sul registro del comune la
somma di trecento franchi per sette anni a partire dal 1810 a favore della
costruenda chiesa. Inoltre si invitava la popolazione a concorrere mediante
offerte in denaro, pietre, piastrelle e l’acquisto dei banchi e si esortavano le
parrocchiane a impegnare le ore festive invernali a filare lino e canapa. Con
gli ultimi lavori affidati al capomastro Negro, dopo 39 anni la chiesa fu finalmente completata;
venne benedetta il 15/11/1815 dal provicario Amedeo Fiorotti e consacrata da mons.
Francesco Alciati il 6/10/1822. [AD 1991, pp. 195-96;
Scarola 1998, pp. 41-42]. Nel 1927
venne inaugurata la grotta di Lourdes accanto alla chiesa. Nel 1949 fu terminato
il battistero, costruito in marmo, con una moderna cancellata in
ferro battuto (progetto di Attilio Castelli, laureando in architettura; affreschi
di Gino Cappa). Nel 1951 venne inaugurato l'altare della Madonna di Lourdes,
realizzato in marmo e terracotta (disegno di Attilio Castelli)
[Scarola 2000, p. 66;
Scarola 2002, pp. 67, 69].
Il campanile, originariamente eretto
accanto alla chiesa di S. Maria, fu rialzato nel 1818 col materiale ottenuto
dalla demolizione delle chiese di S. Anna e della Concezione; è costituito da
cinque alzate, la cui base risale agli inizi del sec. XVIII [Scarola
1998, pp. 37-38, 43]; la cella campanaria ha due campane grandi e due
piccole [San Giorgio 1996, p. 49].
La semplice facciata della chiesa è segnata da quattro lesene che reggono la trabeazione e il timpano triangolare. Interno a croce
greca, con navata unica, abside semicircolare, otto grandi colonne con capitelli
corinzi dorati. La luce entra da vetrate colorate di gusto liberty che raffigurano vari santi; quella
centrale ritrae S. Vittore [San
Giorgio 1996, p. 48]. Altare maggiore in stucco dipinto a finto marmo. Il coro ligneo è
sormontato da tre tele del sec. XVII raffiguranti al centro S. Giorgio, la principessa Selene e il drago, a sinistra Santo monaco in adorazione della croce, a destra S. Luca ritrae la Madonna. A lato dell’altare e nel coro vi sono
quattro basi lignee di candelieri a sezione triangolare, su cui compare uno
stemma ovale barrato con rosella e delfino (forse dei Galeazzi-Salvati). L’ampio presbiterio è sopraelevato di due gradini e delimitato
da una balaustrata marmorea; sui lati del presbiterio sono
poste altre due tele del sec. XVII che rappresentano a sinistra l'Assunta, di scuola moncalvesca, e a destra la Madonna del Rosario col Bambino e i Ss. Domenico e Caterina da Siena. Le due cappelle laterali hanno mostre d'altare con alte colonne binate che inquadrano a sinistra un grande Crocifisso ligneo (in passato appeso alla porzione centrale dell'abside), mentre nella cappella di destra in una nicchia è
collocata la statua di legno policromo della Madonna del Rosario col Bambino (di Gerolamo Lurasco, detto Grisone, 1746) [Scarola 2019, p. 79, che però trascrive 'Gerolamo Prisone'];
nella stessa cappella sono murate lapidi funerarie che ricordano i conti
Giuseppe, Clara, Alessandro, Camillo Cavalli (1827-28) [Grignolio 1994,
p. 97]. Due confessionali ottocenteschi sono incassati nelle pareti laterali della navata. Vi sono
banchi antichi, alcuni scolpiti; sullo schienale del primo banco a destra è intagliato lo stemma dei Natta [Grignolio 1994,
p. 97]. Due eleganti acquasantiere di marmo bianco a fusto sono poste ai lati dell’entrata: quella di destra è datata 1575.
L’organo fu costruito da Carlo Vittino nel 1858
[Galazzo 1990, p. 334].
La sacrestia è collocata alla sinistra
della chiesa; vi sono custoditi vari quadri, tra i quali Cristo alla colonna e
il Primato di Pietro [Grignolio 1994, p. 98]; statue di
S. Giorgio, Gesù Bambino e una Madonna dorata [San
Giorgio 1996, p. 48]; diversi reliquiari tra cui una stauroteca e le
statuette dorate di S. Giorgio e S. Vittore, in foggia di
cavalieri con elmo crestato. Attigua all’entrata laterale della chiesa c’è la grotta di
Lourdes, piccola cappella in cui la grotta è stata realizzata in cemento; vi
sono statue della Madonna e di Bernadette di terracotta dipinta [San
Giorgio 1996, pp. 47-49] e una ceramica sull’altare firmata V. Cerrato (1950) [Grignolio 1994,
p. 98].
Beata Vergine ad Nives (chiesa del Bricco):
a est del paese, unita al cimitero.
Fu eretta nel 1760 dal marchese Antonino Felice Gozzani sui ruderi di
una chiesa dedicata a S. Grato [Scarola 1998,
p. 45], in sostituzione dell’abbattuta chiesetta della Madonna che si trovava
nel giardino dei Gozzani sotto il castello [AD 1991, p. 196]. Fu benedetta con
la statuetta lignea della Madonna il 2/8/1761 [Scarola
1998, p. 45].
Edificio a pianta rettangolare (m 15 x 6), privo di campanile. Facciata rivolta a ovest, con frontone a profilo superiore sinuoso. Il portale culmina con un arco trilobato ed è affiancato da due piccole finestre “di devozione”, pure ad arco trilobato e munite di
inferriate; al di sotto sono collocati sedili di pietra. Altare marmoreo ottocentesco. Nella
parete di fondo, in una nicchia, è posta la statua della Madonna col Bambino
di recente esecuzione, che sostituisce la statua settecentesca rubata nel 1975,
di cui purtroppo pare non sia rimasta alcuna immagine. Sulle pareti laterali sono murate tre
lapidi in ricordo di sacerdoti di San Giorgio vissuti nel sec. XVIII. Al centro
del pavimento vi sono due lastre che chiudono l’ossario comunale [San Giorgio 1996,
pp. 59-60].
S. Rocco:
sulla strada collinare per Casale. Una chiesa di S. Rocco era presente negli
airali di San Giorgio nel 1530 [Pola Falletti
1947, p. 23]. Apparteneva alla comunità. Fu ristrutturata nel 1714, destinata a lazzaretto nel 1835,
quindi restaurata. Si celebra messa il 16 agosto, festa del santo. Nel 2021, a causa di cedimenti strutturali, è stata puntellata la volta dell'aula.
Graziosa facciata limitata da due lesene angolari sorreggenti la trabeazione e
il timpano arcuato, su cui si innalzano tre pinnacoli. Sopra la porta
d’ingresso c’è un dipinto murale con l’immagine di S. Rocco (Giovanna Defrancisci, 1995). Impianto ad aula rettangolare con presbiterio rialzato di un gradino e abside semicircolare. Altare ligneo con dorature. Ai lati dell'altare sono poste su due alti piedistalli di granito le statue di S. Barbara e di S. Rocco
[San Giorgio 1996, p. 60].
S. Giovanni:
bella cappelletta settecentesca del castello, costruita sul cortile pensile
rivolto verso ovest (si raggiunge dal terzo piano del castello). È rettangolare
all’esterno e circolare all’interno, con stucchi dorati alle porte, ai coretti e
nella cupola, di frizzante vena rocaille, forse opera giovanile di
Giovanni Battista Ferroggio (ca. 1750-60;
attribuzione su base stilistica) [Mallè 1974,
pp. 108, 118]. Le pareti interne, un tempo affrescate, sono ora bianche; gli
affreschi sono stati asportati dagli ultimi proprietari. L’arredo consiste
semplicemente di un piccolo altare di marmo bianco e pochi antichi banchi di
legno [San Giorgio 1996, p. 54].
S. Pietro:
cappella attigua alla cascina San Pietro, Km 1.5 a nord del paese, al confine col
territorio del comune di Casale. Una chiesa di S. Pietro era già esistente nel territorio di San Giorgio nel 1143 [BSSS 40, doc.
13, p. 20]. Si ricava
da un documento del 1368 [1]
che il sito corrisponde all’abitato scomparso di Quinzano (Quintianum,
974), la cui chiesa di S. Pietro è citata nel 1224 [BSSS 40, doc. 1, p. 1; doc.
116, p. 223] (altri localizza Quinzano presso la cascina Plissan, tra
il Ronzone di Casale e Torcello [Ferraris
1995, p. 168 n. 185]). Nel 1509 mons. Bernardino Tibaldeschi unì il beneficio della chiesa
di S. Pietro al Collegio delle messe da poco eretto nella cattedrale
[De Conti, V, pp. 29-30;
Aletto, Angelino 2012, pp. 90-91].
Nel 1712 i padri gesuiti acquistarono dalla Comunità di San Giorgio la piccola
cappella di S. Pietro, detta dell'Eremita, col terreno circostante, con l'intenzione
di costruirvi la loro casa degli esercizi; ma dopo pochi anni rivendettero alla
Comunità il podere. Nel 1726, quando fu comprato
dal marchese Fabrizio Gozzani,
il terreno era ormai privo della cappella. La chiesetta venne infine ricostruita
nel sec. XIX ad opera del proprietario sacerdote Bellingeri
[Meni 2008a, pp. 67-68;
Actis Caporale 2008, p. 83;
Massara Previde].
Alla parete centrale è appeso un quadro raffigurante S. Pietro; nella parete
sinistra c’è una nicchia contenente la statua del Sacro Cuore
[San Giorgio 1996,
pp. 54-55].
Vi sono altre due cappelle: la prima presso la cascina Parona, è dedicata alla
Madonna di Crea (S. Eugenio);
la seconda presso la cascina Biliona, è
intitolata a S. Antonio (pavimento in antico cotto piemontese; alla
destra dell’altare c’è una piccola statua di S. Rocco, al centro il
Sacro Cuore, a sinistra la Madonna di Pompei [San
Giorgio 1996, p. 57]).
Infine la Grotta di Lourdes, presso la cascina Ganora, ai confini tra S.
Giorgio e Casale; costruzione del 1958, eretta in ricordo della guarigione di
Evasio Ganora (1950) [San
Giorgio 1996, p. 58].
1 Comunicazione di Antonino Angelino (2005).
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